Quando sarà la Sagra del carciofo romanesco 2025 di Ladispoli? Nella mattina di oggi, martedì 3 dicembre, il sindaco Alessandro Grando ha annunciato le date. Da ora in poi, quindi, inizierà quella lunga preparazione che condurrà dritti dritti a questo evento che, per partecipazione, risulta uno dei più importanti della regione Lazio.
Ladispoli inizia il percorso che porterà da qui ai prossimi mesi alla grande festa della Sagra del carciofo
La Sagra del carciofo romanesco di Ladispoli celebrerà nel 2025 la settantaduesima edizione.
Ogni anno migliaia di persone arrivano con auto, moto, treno nella località costiera per gustare questo prelibato prodotto locale. La manifestazione si terrà nei giorni dell’11, 12 e 13 aprile.
“La Sagra del Carciofo è un momento di festa e condivisione che da oltre sette decenni celebra le nostre radici, la qualità dei nostri prodotti e l’impegno dei nostri agricoltori“, ha affermato il sindaco Grando annunciando le date 2025.
Un’edizione che, come sempre, sarà curata dalla Pro Loco con la partecipazione dell’assessorato al Turismo.
Previsti mercatini, stand gastronomici dedicati al carciofo e ai prodotti locali, spettacoli dal vivo, laboratori tematici.
L’edizione 2024 era stata dedicata a Franco Califano sotto lo slogan “Tutto il resto è noia” e aveva visto l’esibizione di Bianca Atzei, che aveva sostituito Leo Gassmann.
Sicuramente nel cilindro ci saranno nuove sorprese per stupire il pubblico.
Con l’annuncio delle date inizia quindi il percorso che condurrà alla Sagra.
Nelle prossime settimane si avranno ulteriori informazioni utili dal punto di vista organizzativo, in merito all’assegnazione degli spazi per gli espositori e probabilmente anche per le attività di animazione e giostre.
C’è attesa, inoltre, anche per il programma e per i nomi a cui saranno affidati gli intrattenimenti serali della Sagra del carciofo romanesco, oltre che per l’evento che generalmente rappresenta un antipasto che anticipa la tre giorni e durante il quale si possono comunque degustare tanti prodotti che arrivano dai coltivatori locali.