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Le strade di Roma dove impera sosta selvaggia: il report di Legambiente

Il report di Legambiente, mobilità negata ai romani. Le strade impossibili

A Roma il 36% dei veicoli sono parcheggiati in maniera irregolare. Le 5 strade con maggior percentuale di vetture in sosta irregolare, Via Camesena, Via Angelo Emo, Via Cipro, Piazza Vescovio e Via XX Settembre.

Il report di Legambiente, mobilità negata ai romani. Le strade impossibili

Tra i quartieri il record di automobili parcheggiate irregolarmente è quello della Nomentana, seguito dalle zone di San Pietro e Trastevere con il 36%

Legambiente ha presentato oggi il nuovo “Dossier Mobilita’ Negata a Roma – Sosta Selvaggia nelle Strade della Capitale”, ricerca realizzata nell’ambito della nuova campagna dell’associazione ambientalista ARIA PULITA PER ROMA. Sotto esame sono state 55 strade in 10 diversi municipi, per un totale di 17.088 veicoli osservati tra automobili, motoveicoli e monopattini elettrici. La presentazione è avvenuta Largo di Santa Susanna Piazza Santa Susanna, uno dei luoghi simbolo della sosta selvaggia, dove i volontari dell’associazione hanno dapprima imbracciato lo striscione CI SIAMO ROTTI I POLMONI durante la presentazione dei dati e poi hanno simbolicamente “multato” le vetture in sosta irregolare dell’area, lasciando avvisi di irregolarità con link al dossier completo

Lo studio, complessivamente, ha rilevato che ben il 36%, oltre un terzo dei veicoli a Roma, è in sosta irregolare. Tra tutti i veicoli l’analisi ha rivelato che per oltre il 66% dei casi a trovarsi in sosta selvaggia sono le automobili, nel 26% motocicli. La percentuale di monopattini, tra i veicoli lasciati in maniera irregolare, invece è inferiore al 8% e considerando lo spazio che occupano, sono del tutto trascurabili gli impatti rispetto a quelli delle autovetture rispetto alla congestione sulle strade.

Le strade “peggiori”

Le peggiori 5 strade per percentuale di macchine in sosta irregolare sono, in ordine, Via Camesena (85%), Via Angelo Emo (70%), Via Cipro (66%), Piazza Vescovio (64,8%) e Via XX Settembre (64,4%).

Tra i quartieri il record di automobili parcheggiate irregolarmente è quello della Nomentana con il 50,5% sosta selvaggia, seguito dalla zona di San Pietro con il 42,4% e poi Trastevere con il 36%. Il record per la sosta irregolare dei motocicli va al quartiere Magliana con ben l’87% di scooter e moto lasciati al di fuori degli spazi previsti.

I numeri di sosta selvaggia

I numeri altissimi della sosta selvaggia nelle strade di Roma, dimostrano quanto le automobili nella Capitale, siano semplicemente troppe per lo spazio a disposizione, saturando ogni area e negando il diritto alla mobilità, ogni volta che un pedone non può camminare liberamente o ogni volta che un autobus del trasporto pubblico è bloccato da auto parcheggiate ovunque – commentano Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e responsabile mobilità di Legambiente e Amedeo Trolese responsabile Mobilità di Legambiente Lazio.

Con un tasso di motorizzazione alle stelle, inquinamento atmosferico che continua a far scattare procedure di infrazione comunitaria, numeri agghiaccianti relativi all’incidentalità stradale, strade congestionate dalle auto in sosta o in movimento, c’è bisogno di tutti i progetti di mobilità sostenibile, ora e subito: nuovi tram, prolungamenti delle metro, anello ferroviario, nuove preferenziali, percorsi ciclo-pedonali sicuri, pedonalizzazioni, sviluppo della sharing mobility, zone30. Contemporaneamente però sono imprescindibili politiche per la riduzione drastica del numero di vetture: provvedimenti come la Congestion Charge o la Fascia Verde attiva da un mese, stanno nella giusta direzione.

Se la prima ancora deve essere attuata, Fascia Verde va rafforzata con i varchi e l’estensione dei divieti a molte più vetture di quelle alle quali si rivolge ora: è così che possiamo immaginare di scardinare finalmente il terribile stradominio delle automobili sulle nostre strade e nella nostra vita.”

Solo pochi giorni fa a Roma una Smart parcheggiata male ha bloccato un bus lungo 18 metri e a raggio tutte le strade a ridosso di Termini causando un ingorgo senza precedenti.