Botti giorno e notte a Pomezia, scendono in piazza i genitori dei bambini che soffrono di spettro autistico e gli animalisti in nome di cani, gatti e specie selvatiche
Botti giorno e notte a Pomezia e non solo per San Silvestro ma a qualsiasi ora, e senza che le istituzioni siano riuscite a contrastare un malcostume che non lascia, tra l’altro, tregua ai bambini che soffrono di disturbi dello spettro autistico e agli animali domestici.
Una situazione che si trascina da quattro anni e che affligge anche la località di Torvaianica, affacciata sul Tirreno.
A denunciarla sono un gruppo di genitori e di animalisti che chiedono al Comune pometino di “vietare le esplosioni di fuochi d’artificio, petardi e bombe carta tutto l’anno e non solo durante le festività natalizie”. E a questo scopo hanno indetto, per il prossimo 5 dicembre dalle ore 12.00 alle ore 14.00, un sit in di protesta che si terrà di fronte alla sede dell’amministrazione locale in piazza Indipendenza.
“E’ un’abitudine incivile -sottolineano gli organizzatori dell’evento- che inquina l’ambiente e provoca crisi, anche gravi, alla salute dei bambini e dei ragazzi che soffrono di disturbi dello spettro autistico perché aumentano il livello di ansia e di stress dovuto a rumori forti e improvvisi, oltre a mettere in pericolo gli animali domestici e quelli selvatici”. Questi ultimi, in particolare, possono allarmarsi e essere preda di paure suscettibili di causare “infarti oppure di farli morire investiti mentre cercano di scappare”.
La richiesta, indirizzata al sindaco Veronica Felici è di firmare un’ordinanza che bandisca “tutto l’anno e su tutto il territorio comunale” la vendita e l’uso di botti, miccette e fuochi d’artificio al pari di altri comuni italiani, come quello di Dozza nell’hinterland della Città metropolitana di Bologna. Ulteriore motivo di censura pesa sulla “pessima abitudine di accendere i giochi pirotecnici nell’area cani di piazza Indipendenza per le celebrazioni organizzate dall’amministrazione comunale”.
“L’arrivo del nuovo anno o i festeggiamenti del Santo Patrono possono benissimo essere accompagnati -sottolineano i promotori del sit-in- con giochi di luce e fontane luminose e neppure ricorrendo ai cosiddetti ‘fuochi silenziosi’ che muti non sono e vengono comunque percepiti dagli animali che hanno un udito molto più sviluppato e sensibile di quello umano. Serve anche un impegno concreto delle istituzioni a una campagna di sensibilizzazione contro botti e fuochi d’artificio iniziando dalle scuole”.
Ma a Pomezia l’eco dei petardi e persino le nubi sprigionate dai fumogeni vengono attivati e lanciati persino “nel Parco Selva di Pini di proprietà comunale e a ridosso della Riserva naturale regionale gestita dall’Ente parco dei Castelli Romani che dovrebbe adoperarsi per mantenere l’equilibrio mentale e preservare la biodiversità”.
E invece la sequenza delle esplosioni non trova requie disturbando anche le numerose colonie feline presenti sul territorio. “L’ambiente -fanno notare i promotori della protesta- inquinano l’ambiente a causa del deposito dei composti chimici sul terreno che nessuno si prende la briga di bonificare. Cani e gatti li calpestano e ingeriscono i residui di acidi e di metallo finiti sulle loro zampe quando se le leccano”.