Alla fine tanto tuonò che piovve. Abbattuta la casa dove Federico Fellini girò a Ostia alcune scene del film “I vitelloni”.
Denunce nel vuoto, abbattuta la casa dove Federico Fellini girò “I vitelloni”
Sono state le ruspe di un costruttore privato nonostante le iniziative avviate in ambito politico locale dal capogruppo di Fdi al X Municipio, Pino Conforzi e le segnalazioni contenute in un articolo pubblicato da canaledieci.it per segnalare il rischio di demolizione cui l’edificio, ancora restaurabile, è andato incontro. E adesso l’opposizione chiede all’amministrazione locale di costituirsi parte civile nel processo che farà con ogni probabilità seguito al sequestro del cantiere da parte dell’autorità giudiziaria.
“Alla fine di settembre chiesi chiarezza con un’interrogazione e mi sono attivato con una segnalazione urgente all’Ufficio tecnico competente affinché intervenisse preventivamente tramite la polizia locale per fermare le demolizioni in quella zona di cantiere che rivestiva un’importanza storica assoluta per Ostia e per i suoi abitanti”, denuncia Conforzi.
“Non sono stato ascoltato, nonostante l’intervento della Commissione di garanzia presieduta da Pietro Manara che appartiene al mio stesso gruppo ed è qualcosa che dovrà essere spiegato nero su bianco -incalza il capogruppo di Fdi- abbiamo già chiesto l’accesso agli atti amministrativi per capire con che tempi e, soprattutto, con quali atti formali, per esempio messaggi di posta elettronica certificata, email e altre comunicazioni ufficiali l’amministrazione abbia chiesto ai vigili urbani di intervenire perché la prima pattuglia si è vista sul posto solo cinque giorni dopo il mio sollecito. Quando ormai l’edificio era stato buttato giù. E’ vero il cantiere è stato sequestrato dal magistrato e vi sono stati apposti i sigilli, ma quando i buoi erano già scappati dalla stalla”.
Nonostante le richieste già inoltrate, non c’è ancora traccia di carte e atti protocollati tra l’ufficio tecnico e la polizia locale. “C’è un silenzio preoccupante, perché il rischio è che tutta la vicenda non sia altro che una fase di passaggio per un atto di speculazione edilizia in una zona già fortemente urbanizzata. Come mai -si chiede Conforzi- invece di abbattere i manufatti pericolanti posizionati intorno al perimetro del cantiere, in fretta e furia, chi sta costruendo ha eliminato la villetta che poteva essere recuperata e assegnata e aperta alla fruizione da parte della collettività?”.
Il diverso destino del Palazzo del ghiaccio e della birra Peroni
Ciò che sorprende, infatti, è che sulla stessa via Ugolino Conti dove sorge la casa risalente agli anni Venti in cui il regista riminese girò “I Vitelloni” a cavallo tra il 1952 e il 1953, siano stati costruiti, nella stessa epoca, il Palazzo del ghiaccio e della birra Peroni oggetto di un ben diverso destino fatto di riqualificazione e rilancio a opera di Ruggiero Picchi che ha restaurato l’immobile ridando vita ai colori e alle linee dell’epoca.
A questo punto la parola passa alla magistratura cui spetterà il compito di verificare se i lavori di demolizione e ricostruzione iniziati il 26 settembre con la Scia regolarmente inviata all’Ufficio Tecnico, siano stati eseguiti nel rispetto della normativa urbanistica come rivendicato dalla società proprietaria, una S.r.l. omonima della strada, che sarebbe in possesso del permesso paesaggistico della Regione Lazio del nulla osta della Soprintendenza archeologica.
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