Ripercorriamo la puntata di L’Eredità, di sabato 30 novembre, con la campionessa Martina arrivata fino alla Ghigliottina in un susseguirsi di emozioni: scopriamo quanto ha vinto e altre curiosità.
Scopriamo come è andata la partita de “l’Eredità”, che ha visto trionfare la campionessa Martina
Terminate le manche iniziali, al Triello sono arrivati Christian, Giuseppe, che scopre il secondo “parolone”, e Martina, che dopo una sfida epocale trionferà su Samuele.
Nel corso del gioco, quando arriva la prima domanda pigliatutto, Giuseppe sceglie di tentare di rubare il montepremi di Martina, dato che è molto corposo, ben 50mila euro, ma il concorrente sceglie la risposta sbagliata e automaticamente, da regolamento, cede a Martina metà dei suoi soldi, rimanendo con 20mila euro e aggiungendone altri 20mila al montepremi totalizzato da Martina fino a quel momento., facendole toccare quota 70mila euro.
Poi alla domanda da 50mila la più lesta a rispondere bene è stata sempre Martina, che va a toccare 120mila euro di dote.
A proposito di Giuseppe, il concorrente risponde correttamente all’ultima domanda da 20mila euro e tocca quota 60mila, estromettendo Christian dai 100 secondi.
Qui è ancora una volta Martina ad avere la meglio, dopo un’altra manche combattuta, con grandi difficoltà per entrambi ad indovinare la risposta alla domanda “Quale tata dei film lavora in via dei ciliegi?” Lei dice Francesca, riferendosi alla sit-com americana “La Tata”, con Fran Drescher, lui dice un nome a caso, Maria, ma si tratta in realtà di Mary Poppins.
Poi è il turno de “La Ghigliottina, per cercare di trovare la parola che unisce le 5 proposte ai concorrenti e Martina dimezza il montepremi, partendo da 190mila euro, “tagliandolo”, cioè non indovinando la risposta, per tre volte di fila.
Alla fine Martina riuscirà a trovare la parola che collega i lemmi “Diversa”, “Finire”, “Grado”, “Punti” e “Trattamento” e dice “Dati”, incassndo i 23mila e 750 euro in gioco, anche se la parola giusta, quella scelta dalla redazione de “L’eredità” era “Parità”.