Un lavoratore del centro di ricerche Enea di Casaccia, in zona Santa Maria di Galeria a Roma, è rimasto esposto al plutonio, un elemento chimico fortemente radioattivo. A darne notizia è l’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare.
Dopo la sospetta contaminazione da plutonio sono state subito avviate le prime verifiche sulla sicurezza
Il centro di ricerca si occupa, tra l’altro, anche di fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare. Ed è nell’ambito di questa attività che si sarebbe verificata la contaminazione.
Il lavoratore è stato sottoposto a controlli dopo che nel suo corpo è stato rilevato un valore di radioattività superiore alla norma.
Le prime verifiche escludono rischi per la sua salute e contaminazioni all’ambiente esterno. Ma la sua situazione resta monitorata, e sono in corso accertamenti per scoprire cosa è successo.
“L’Isin – riporta nota dell’ispettorato – nell’immediatezza della contaminazione ha effettuato una prima ispezione e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili dell’impianto sulla dinamica di quanto accaduto“.
“Parallelamente, sta seguendo l’evolversi della vicenda, che sembra al momento non prefigurare conseguenze severe. Una seconda ispezione è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni”
“Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale, che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin – riporta ancora la nota – è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità“.
Il laboratorio
L’impianto di Casaccia è il più grande complesso di laboratori e impianti dell’Enea. E sorge sulla via Anguillarese, circa 25 km a nord-ovest di Roma, presso il lago di Bracciano. Il territorio, però, è quello del Comune di Roma.
Il plutonio e la pericolosità
Il plutonio è un elemento chimico radioattivo. Si tratta di un metallo pesante argenteo che diventa opaco quando si ossida.
L’isotopo più importante del plutonio è il Pu-239, utilizzato principalmente come combustibile nei reattori nucleari e come materiale fissile per armi nucleari.
La sua radioattività e l’emivita di 24.200 anni lo rendono estremamente pericoloso per l’ambiente e la salute umana.
Una delle vie principali di contaminazione è l’inalazione di particelle, che possono depositarsi nei polmoni. Può anche essere ingerito attraverso cibo o acqua contaminati. Una volta all’interno del corpo, il plutonio tende ad accumularsi principalmente nei tessuti ossei e nel fegato, dove può rimanere attivo per anni, causando danni cellulari e genetici.