Sfratti a Roma: nelle palazzine Inarcassa a Marconi è emergenza abitativa
A Roma, nel quartiere Marconi, si sta consumando una grave emergenza abitativa che coinvolge gli inquilini storici delle palazzine Inarcassa. E’ stata l’espulsione di un’anziana signora di 83 anni, residente da oltre 50 anni in un appartamento di via Lungotevere di Pietra Papa, ad accendere i riflettori sulla situazione critica, che vede contrapposti inquilini in difficoltà e una gestione immobiliare poco trasparente. Del caso delle palazzine a Marconi, si sta interessando il Sindacato Nazionale Inquilini Aderente alla CONF.S.A.L.
La vicenda dell’anziana donna sfrattata, nonostante le difficoltà economiche, è emblematica della situazione a Marconi, dove l’83enne aveva sempre cercato di mantenere i pagamenti e aveva persino richiesto un alloggio più piccolo e modesto.
Una richiesta, che stando alla nota di denuncia del Sindacato Nazionale Inquilini Aderente alla CONF.S.A.L., le era stata però respinta senza motivo, dalla società di gestione delle quattro palazzine, oggi conferita a un fondo gestito da Fabrica Immobiliare SGR, nonostante la disponibilità di numerosi appartamenti sfitti.
Il caso della signora anziana non sarebbe peraltro l’unico. Numerosi altri inquilini, soprattutto anziani, hanno subito lo sfratto, nonostante decenni di regolari pagamenti.
Tutto questo, mentre parallelamente, gli edifici presentano gravi carenze strutturali, problemi di manutenzione e barriere architettoniche, “che hanno costretto più volte le persone con mobilità ridotta, a delle acrobazie per accedere agli ascensori, nonostante le numerose segnalazioni degli inquilini e delle istituzioni, tra cui il Vicepresidente dell’XI Municipio, Marco Palma.
Nella denuncia del Sindacato, c’è anche la gestione delle palazzine Inarcassa, che sembrerebbe caratterizzata da una scarsa trasparenza, tra rendicontazioni condominiali spesso ritardate o incomplete, e gli aumenti dei canoni non sempre giustificati: “Ci riferiamo a presunti adeguamenti ISTAT, che hanno fatto lievitare numerosi canoni fino a 1.800-2.000 euro mensili” – affermano dal Sindacato Nazionale Inquilini.
Il tutto a scapito degli storici e anziani inquilini, in una fase che, non a caso, vede l’orientamento della gestione degli immobili ad un cambio di utenza, con la sostituzione degli inquilini con giovani e studenti, attraverso la frazionatura degli appartamenti.
“L’ultra 80enne sfrattata intanto, per non subire l’umiliazione di trovarsi difronte all’intervento delle forze dell’ordine ha deciso di prendere tutte le sue cose, senza una meta certa. Forse ospitata a turno da qualche lontano parente” – spiega il sindacato.
Nonostante le numerose richieste di intervento da parte degli inquilini, delle associazioni di categoria e delle istituzioni, la situazione non sembra destinata a migliorare nel breve termine. Le convocazioni istituzionali sono state disattese e le richieste di mediazione sono rimaste inascoltate.
“La Feder.casa ha più volte cercato un dialogo con i gestori del fondo, senza successo – prosegue il Sindacato Inquilini -. Persino la convocazione di una Commissione Trasparenza da parte dell’XI Municipio, fissata per il 6 marzo 2024, è stata disattesa da Inarcassa e dal Fondo. Attendiamo ora le risposte alle interrogazioni e mozioni istituzionali, come quelle presentate dal Consigliere Comunale Stefano Erbaggi e dal gruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, che hanno chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale con tutte le parti interessate per affrontare un’emergenza abitativa che rischia di aggravarsi”.
Altri provvedimenti di sfratto sono previsti a breve nei confronti di persone che vorrebbero saldare gli interi importi per un breve periodo non pagati: “L’Ente ad alcuni accorda positivamente le richieste di mediazione rinnovando nuovi contratti di locazione ad altri no, sempre alla faccia della trasparenza” – concludono.