In casa 358 lapidi rubate al cimitero Verano: condannato il ladro delle ceneri di Elena Aubry

L'uomo accusato del furto delle ceneri della Aubry condannato per la ricettazione di 358 lapidi del Verano

Una immagine di elena Aubry

Le lapidi rubate tenute in camera da letto. Il ladro delle ceneri di Elena Aubry, l’uomo accusato di aver rubato le ceneri della motociclista morta per l’asfalto dissestato di via Ostiense, è stato condannato per ricettazione di 358 lapidi sottratte al Verano e ritrovate allestite in casa sua, al Prenestino.

L’uomo accusato del furto delle ceneri della Aubry condannato per la ricettazione di 358 lapidi del Verano

In attesa del processo per il furto dell’urna cineraria della Aubry per cui è stato rinviato a giudizio in in procedimento separato, Marco Conocchia, 54 anni, oggi, 27 novembre, ha così incassato a piazzale Clodio la condanna a 2 anni e 4 mesi per la ricettazione di 358 foto in vetroceramica e di spezzoni di lapidi, rubate al Verano e ritrovate dai carabinieri appese nel suo appartamento.

Nel piccolo cimitero casalingo solo volti di belle donne, perlopiù coi capelli lunghi e morte in giovane età.

Parti offese nel processo mariti, fidanzati, sorelle e genitori delle povere defunte. Il procedimento avviato su citazione diretta della pm Laura Condemi, il magistrato che ha indagato anche sull’incidente costato la vita sull’Ostiense a Elena Aubry, ora è arrivato a conclusione con la condanna del sospetto necrofilo che mai si è presentato in aula.

Il diario segreto

Un necrofilo metodico che era arrivato ad appuntare in un diario il giorno del furto di foto, lapidi e urne. Delle quali segnava con cura anche il nome, la data di nascita e di morte delle defunte.

Una perizia, però, ha stabilito che l’imputato non ha evidenti disagi psichici. “Ogni tanto ho cambiato genere di sottrazione nel camposanto – aveva ammesso l’imputato per giustificare il furto delle ceneri di Aubry – ma mi interessano le fotografie”.

Sottratte con la massima accortezza. Per non essere notato, per eludere la sorveglianza, ha specificato ad Angelo Giannetti, lo psichiatra che lo ha esaminato, “sceglievo giorni e orari e portavo, come escamotage, cibo ai gatti tra le tombe”.

Il necrofilo, assistito in entrambi i procedimenti dall’avvocato Daniele Bocciolini, era stato individuato e denunciato dai carabinieri di San Lorenzo, gli stessi che hanno recuperato a casa sua le ceneri della bella Aubry.

Il furto delle ceneri

Nel suo diario segreto Concocchia aveva segnato anche il furto delle ceneri di Elena Aubry. In Italia stava per scattare il lockdown.

4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992. Morta 6.5.2018”. Il 5 maggio la mamma di Elena si accorge della sparizione: una tragedia nella tragedia. Il necrofilo si era portato l’urna a casa. La teneva custodita insieme alle 358 lapidi per cui ora è stato condannato. Per la signora Graziella Viviano il giorno del ritrovamento fu davvero la fine di un incubo senza fondo, impensabile.