L'incendio si è sviluppato nel cuore della notte, gli occupanti sono fuggiti via. Al lavoro fino all'alba vigili del fuoco e carabinieri
Maxi incendio a Roma, le fiamme si sono scatenate in un capannone occupato di Tor Cervara invadendo l’area a sud est fino al litorale di una forte puzza di plastiche bruciate che hanno reso a tratti l’aria irrespirabile.
L’incendio si è sviluppato intorno alle 23 di ieri, domenica 24 novembre, nell’ex istituto poligrafico di via Melibeo, seimila metri quadri su tre livelli, occupato da anni da senzatetto e dove attualmente vivevano diverse famiglie rom, una cinquantina di persone compresi i bambini.
A scatenare l’incendio un gruppo elettrogeno usato dagli occupanti per produrre energia elettrica e riscaldare l’ambiente.
Le fiamme alimentate da cumuli di rifiuti si sono subito propagate innescando un incendio devastante. Le famiglie sono fuggite ritrovandosi a guardare il rogo, che si è allargato ai cumuli di rifiuti esterni, dalle auto.
L’incendio si è propagato anche a un casolare nelle vicinanze.
Le operazioni di spegnimento sono procedute per tutta la notte e non sono ancora state completate. Sul posto diverse squadre di vigili del fuoco e di carabinieri.
Per permettere le operazioni, gli agenti della Polizia Locale dei gruppi Tiburtino e Casilino hanno chiuso via Cervara dal civico 42 a via Melibeo.
Il forte odore di bruciato, sprigionato dalle plastiche e quintali di rifiuti accatastati, ha invaso, alimentato dal vento, l’aria nell’intera fascia Tuscolana fino ad Acilia, Vitinia fino ad Ostia.
Attivata l’Arpa per il monitoraggio della qualità dell’aria. Dalla notte è scattato il tam-tam sui social in più quartieri della capitale: “Si sente un forte odore di bruciato? Cosa è successo?“. Un rincorrersi di voci e ipotesi che è proseguito fino in mattinata.
L’altra sera ad essere coinvolto in un incendio l’ospedale Santo Spirito. Ad appiccare le fiamme un 66enne romano poi fermato dai carabinieri.
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