Economia & Lavoro

Codice Ateco Influencer, cosa cambia dal 2025: tutte le novità e le implicazioni fiscali

Tutte le novità e le implicazioni fiscali sul Codice Ateco per gli influencer: ecco cosa cambia dal 2025.

Dal 2025 ci sarà una grande novità per gli influencer: il Codice Ateco ufficializza finalmente la professione, introducendo regole e una classificazione fiscale per chi opera nel marketing digitale.

Il Codice Ateco 73.11.03 sarà dedicato a tutta la Creator Economy, di cui fanno parte anche le attività di influencer marketing, cioè le attività di promozione di prodotti o servizi svolte attraverso l’utilizzo dei social.

Ciò vuol dire che possono utilizzarlo tutti coloro che svolgono l’attività di influencer in modo professionale. A tal proposito, occorre che il lavoro venga svolto con continuità e professionalità, generando un reddito.

Codice Ateco Influencer, cosa cambia dal 2025: ora chi lavora con i social potrà godere di un riconoscimento ufficiale della loro professione

Gli influencer sono soggetti a molti obblighi fiscali, come gli altri lavoratori. Per svolgere questo tipo di attività, l’influencer deve aprire la Partita IVA e pagare le imposte dovute, scaturite proprio dalla dichiarazione dei redditi. Infine, è richiesto il rispetto delle normative vigenti sulla pubblicità.

A fini previdenziali, adesso i professionisti della Creator Economy entreranno a pieno titolo nella Gestione separata dell’Inps, a cui dovranno iscriversi obbligatoriamente. Il codice Ateco va a influire anche sul reddito tassato, perché è legato al coefficiente di redditività che si collega al regime forfettario delle partite Iva, cioè quelle con reddito annuo che non supera gli 85mila euro lordi. Va in pratica a determinare qual è effettivamente la quota di reddito imponibile, su cui poi calcolare le imposte da versare all’Agenzia delle Entrate.

Con l’adozione del Codice Ateco, gli influencer potranno finalmente godere di un riconoscimento ufficiale della loro professione. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra diversi attori, tra cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Sottosegretario Massimo Bitonci, l’Associazione Italiana Content Digital Creators (AICDC), Assoinfluencer e Confcommercio Professioni, che hanno presentato la proposta rubricata come C32 a Istat ed Eurostat. L’accettazione del codice è il frutto di un lavoro congiunto che ha richiesto un impegno durato tre anni.

Il presidente di Assoinfluencer, Jacopo Ierussi, ha commentato così il successo: “ringraziamo tutti coloro i quali hanno permesso che un lavoro durato tre anni diventasse realtà. Confcommercio Professioni e il Sottosegretario Massimo Bitonci hanno sostenuto le nostre istanze e siamo felici di aver lavorato al fianco di AICDC. È un traguardo storico per il settore, ma il nostro lavoro non è finito, anzi ciò spinge ancora di più il settore ad ambire ed a seguire un intento comune”.