Un’incredibile vicenda di truffa coinvolge una 46enne romana, accusata di aver ingannato due gioiellerie storiche della zona nord della Capitale nello stesso giorno, con un danno complessivo di circa 460 mila euro. La donna avrebbe sfruttato un consolidato rapporto di fiducia della sua famiglia per ingannare le due gioiellerie. Disposto il sequestro conservativo dei suoi beni da parte del tribunale civile di Roma.
La prima truffa: Rolex e collana di zaffiri per 383mila euro
La prima truffa, avvenuta il 4 giugno, ha causato un ammanco di 383 mila euro. Secondo il decreto di sequestro conservativo, la 46nne avrebbe sfruttato la fiducia costruita con uno dei soci della gioielleria per convincerlo a concludere la vendita di preziosi direttamente nella sua abitazione. Tra gli oggetti di valore sottratti figurano quattro Rolex e una collana in oro bianco con zaffiri blu.
La donna avrebbe inizialmente tentato di pagare con banconote sospette, per poi simulare l’esecuzione di bonifici mai realmente effettuati.
Lo stesso giorno avrebbe colpito una seconda volta con una truffa ai danni di un’altra gioielleria della stessa zona.
Questa volta, la donna ha convinto il gioielliere a consegnarle gioielli per un valore di 80 mila euro, destinati a un presunto amico interessato a investimenti. Uscita dal negozio, la 46enne ha consegnato lo zaino contenente i preziosi a una terza persona in un bar vicino, come raccontato da Il Messaggero, tornando poi dal gioielliere per spiegare di essere stata vittima di una truffa con soldi falsi.
Inizialmente, il secondo gioielliere ha tentato di trovare un accordo con lei attraverso un pagamento rateizzato.
Nei giorni successivi, però, i due gioiellieri si sono incontrati casualmente e hanno scoperto di essere stati vittime della stessa truffa.
Sequestro dei beni e le indagini in corso
A seguito della denuncia, il tribunale civile di Roma, su richiesta del primo gioielliere, ha disposto il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili della presunta truffatrice per un valore di 383 mila euro. Le indagini, coordinate dal pm Francesco Basentini, sono ancora in corso per ricostruire tutti i dettagli del complesso caso di truffa.
