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25 novembre, Asl Roma 3: “Un calcio alla violenza”, 50 giovani in campo con il fiocco rosso

Giovani in campo a Corviale il 25 novembre per dire No alla violenza sulle donne

Tutti in campo per il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La Asl Roma 3 ha in programma un’iniziativa sul campo di calcio a Corviale. Questi i dettagli.

Giovani in campo a Corviale il 25 novembre per dire No alla violenza sulle donne

Oltre 50 giovani scenderanno in campo il prossimo 25 novembre animando il torneo dal titolo “Un calcio alla violenza”.

Si tratta di una iniziativa promossa dalla Asl Roma 3 in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e che vedrà protagonisti gli utenti dei centri diurni della stessa ASL Roma 3, gli iscritti ad alcune associazioni no profit e alle cooperative sociali del Lazio e dell’Abruzzo.

Saranno ragazzi e ragazze divisi in squadre miste e che alle ore 10 di lunedì 25 novembre si sfideranno presso la struttura del Calcio Sociale di Corviale a Roma.

Al braccio porteranno il fiocco rosso per dire no alla violenza con tutte le proprie forze unendosi con questo messaggio alle varie iniziative in programma per questa giornata.

A rivelare come è nata l’idea di questo torneo è Viviana Muccini, psicologa della ASL Roma 3.

“L’idea di questo torneo – spiega la psicologa – è nata parlando con i giovani dei centri diurni della nostra azienda. Stimolati dagli operatori che abitualmente li seguono nelle loro attività complementari, non solo le ragazze, ma anche e soprattutto i ragazzi hanno scelto di inviare insieme un messaggio esplicito per bloccare la violenza sulle donne. E sono stati proprio i maschi a dire che se fosse arrivato anche da loro il messaggio sarebbe stato più forte”.

“Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – afferma Francesca Milito, Direttore Generale ASL Roma 3 – credo che l’iniziativa di questi giovani adulti vada applaudita e tenuta in considerazione come prezioso esempio. La sensibilità dei ragazzi che decidono di impegnarsi, e di farlo in un modo sano come quello di giocare a calcio, dimostra che esiste un campo dove la cultura del rispetto vince su quella del possesso. E che dare un calcio alla violenza è possibile. Voglio ringraziare, dunque, tutti i giovani che hanno deciso di partecipare al torneo e anche il personale sanitario della nostra azienda che li segue nel percorso di uscita dal disagio e in quello di crescita educativa, culturale e sociale”.

Previsto, al termine del torneo, anche il “terzo tempo”. Spazio, quindi, a un momento conviviale con il pranzo, tutti insieme, e alle riflessioni sul tema della violenza sulle donne.

“Le ragazze e i ragazzi – conclude la psicologa – affronteranno il tema della violenza sulle donne, scambiandosi opinioni, riflessioni e modalità per acquisire gli strumenti più adeguati a capire prima di tutto la differenza tra amore e possesso. È importante lavorare sulle fragilità psicologiche e sulle forme di disagio delle nuove generazioni, che sono spesso prima l’origine e poi la causa degli episodi di violenza e sopraffazione sulle donne, ma anche su chi è più debole o su chi viene percepito come diverso”.