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Monteverde, la mamma di Elena Aubry: “A Piazza Scotti motociclisti a terra non solo per colpa del guano”

Piazza Scotti a Monteverde al centro delle proteste dei residenti per l’inquinamento provocato dagli escrementi di un grosso stormo stanziale di volatili

A Monteverde, Piazza Scotti si è trasformata in una trappola per motociclisti. La denuncia viene dalla mamma di Elena Aubry, la ragazza di 26 anni deceduta il 6 maggio 2018 in un incidente provocato, mentre era in sella alla sua moto, dalle pessime condizioni di un tratto della via Ostiense alle porte del Lido.

Piazza Scotti a Monteverde al centro delle proteste dei residenti per l’inquinamento provocato dagli escrementi di un grosso stormo stanziale di volatili

Il problema è che il guano riversato dagli storni che trovano rifugio nei platani piantati per dare ombra ai passanti è diventato un incubo da cui tenersi alla larga, ma non soltanto a causa dei volatili.

L’Ama è stata capace di pulire la piazza con acqua e sapone riversando questo mix sugli escrementi degli uccelli e trasformandola in un tappeto scivoloso e pericolosissimo”, spiega Graziella Viviano la mamma di Elena per la cui morte è stato condannato in appello con rito abbreviato a un anno e mezzo di reclusione il responsabile della manutenzione del punto in cui avvenne il tragico incidente della figlia.

La questione dell’inquinamento causato dagli uccelli nel cuore del quartiere capitolino è ben nota all’amministrazione locale che, pochi giorni fa, ha eseguito il terzo ciclo di interventi per l’installazione di dissuasoridistress call” nel tentativo di allontanare uno storno di grandi dimensioni che è oramai diventato stanziale.

Presenza che costituisce un problema non solo per i residenti, che non possono praticamente quasi più attraversare la piazza a piedi in certi orari, ma anche per i titolari degli esercizi commerciali che si affacciano su piazza Scotti. Commercianti che, pur pagando, la tassa di occupazione del suolo pubblico al Comune sono costretti a lasciare tavolini e sedie all’interno dei locali sia perché altrimenti verrebbero trasformati in latrine a cielo aperto, sia per l’odore irrespirabile dei miasmi.

Una situazione, sostiene qualcuno, addirittura peggiorata dopo i lavori di rifacimento che hanno portato alla sostituzione delle aiuole e delle zone tenute a giardino con una pavimentazione fatta di piastrelle su cui il guano ristagna invece di essere assorbito dal terreno.

Per allontanare gli storni è stato, inoltre deciso di procedere a una drastica potatura dei platani in cui i volatili hanno nidificato ma, anche in questo caso, non senza polemiche da parte di chi osserva che i tagli dei rami sono avvenuti con modalità che “hanno devastato” le piante ad alto fusto.

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