Nella casa degli orrori l'uomo aveva nascosto anche un piccolo arsenale: il racconto della donna vittima delle sue violenze
E’ stata una telefonata anonima giunta al numero di emergenza 112, a salvare una donna di 46 anni di Valmontone, dalla violenza del compagno convivente, che ubriaco, al culmine di una lite, l’avrebbe presa a botte.
L’allerta alle forze dell’ordine è scattata la scorsa notte da parte del vicinato della coppia, che udite le grida di aiuto della donna, hanno richiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine, con l’arrivo sul posto dei Carabinieri della Stazione di Valmontone, e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Colleferro.
La violenta lite domestica esplosa per ragioni ignote, aveva trasformato il compagno convivente di una donna di 46 anni, in una furia, che in stato di ebbrezza, aveva iniziato a riempirla di botte.
E’ stato il rapido intervento dei militari a salvare la vittima, trovata in brutte condizioni all’interno dell’appartamento, con gli evidenti segni di percosse dell’aggressione appena subita.
La donna soccorsa, è stata subito trasportata all’Ospedale di Palestrina, dove è uscita con una prognosi di 40 giorni per le lesioni riportate. All’atto della denuncia presso la stazione dei Carabinieri poi, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare i maltrattamenti del compagno, raccontando ai militari che l’aggressione subita non era la prima.
Le violenze domestiche da parte dell’uomo, un 36enne romeno, erano infatti iniziate dal mese di dicembre dello scorso anno, ma lei per paura di ritorsioni aveva mantenuto il silenzio su quello che stava vivendo tra le pareti di casa.
Nei confronti dell’uomo, arrestato e ristretto presso il carcere di Velletri, è scattata anche la denuncia alla Procura della Repubblica, per porto di armi e oggetti atti ad offendere.
All’interno della casa degli orrori in via Sant’Antonio, i militari hanno infatti scoperto e posto sotto sequestro, un machete e una sciabola che hanno aggravato al sua posizione. L’uomo ora è a disposizione del PM, e dovrà rispondere dei gravi indizi di colpevolezza raccolti.