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Il nuovo sciopero dei mezzi pubblici proclamato da due distinte sigle sindacali avrà effetto a livello nazionale
La spada di Damocle di un nuovo sciopero dei mezzi pubblici torna a pendere sulla testa dei pendolari che a Roma e nel Lazio utilizzano il trasporto ferroviario regionale. Le agitazioni sono state proclamate dal sindacato del personale Usb lavoro privato e avranno validità su tutto il territorio nazionale.
Lo sciopero dei mezzi pubblici avrà inizio alle ore 21.00 del 23 novembre e terminerà alle 20.59 del giorno successivo, domenica 24 novembre, tra l’altro con l’appoggio dell’Assemblea nazionale Pmd/Pdb il gruppo auto-organizzato dei macchinisti e dei capitreno delle ferrovie italiane che rivendica un “giusto rinnovo del contatto collettivo nazionale di lavoro”, scaduto il 31 dicembre dello scorso anno.
Le stesse motivazioni sono alla base della sigla usb che ha promosso lo sciopero. Quest’ultimo avrà luogo senza le “prestazioni minime indispensabili” previste dalla legge nelle cosiddette fasce di garanzia. Ciò significa che, durante tutta la durata della mobilitazione, i treni potrebbero subire in qualsiasi momento cancellazioni, ritardi o limitazioni di percorso.
La precedente agitazione aveva interessato il settore nazionale del trasporto ferroviario per protesta contro la mancata adozione di misure adeguate di sicurezza a tutela del personale viaggiante, situazione che si trascina da tempo e che si è aggravata dopo l’accoltellamento subito da un capotreno mentre si trovava in servizio sul nodo di Genova.
Lo sciopero non dovrebbe avere, invece, impatto sui mezzi del trasporto pubblico locale e, per quanto riguarda Roma, sui servizi assicurati da Atac e da Cotral.
L’ultima interruzione del servizio è stata, infatti, quella di venerdì 8 novembre che ha avuto un impatto significativo su bus, tram, metro e ferrovie ex concesse.
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