Al centro del convegno di Fiumicino accessibile gratuitamente il punto sui progressi compiuti nei settori di gastroenterologia, endoscopia e chirurgia
Specialisti a confronto nel convegno di Fiumicino aperto alla partecipazione della società civile. Tra le branche della medicina che sono già nel futuro, quella della gastroenterologia ha fatto passi da gigante anche grazie all’Intelligenza Artificiale (IA). Si tratta di un settore in continua evoluzione che sarà al centro di due giorni di lavori in programma venerdì prossimo 15 novembre a partire dalle ore 14.00 e sabato 16 con inizio alle 8.30.
Confronti tra specialisti, letture, tavole rotonde e parterre des rois con i migliori specialisti della materia, ma anche dibattiti con botta e risposta tra i luminari del settore e il pubblico partecipante.
Il tutto si svolgerà presso il Mercure Rome Leonardo da Vinci in via Portuense 2740 dove si terrà il convegno nazionale I.s.s.e. (Italian Society of Surgical Endoscopy and Digestive Diseases) dedicato all’”Innovazione endoscopica, gastroenterologica, chirurgica e il territorio… viaggio nella sanità che cambia”.
Un comparto che ha già saldamente messo le proprie fondamenta nel futuro anche grazie alle nuove tecnologie.
“L’Intelligenza artificiale-spiega il professor Erminio Capezzuto, gastroenterologo e proctologo oltre che organizzatore dell’evento- ha consentito di compiere passi da gigante soprattutto nel campo delle indagini endoscopiche perché, attraverso l’elaborazione computerizzata delle immagini, il medico è messo, per esempio, in condizione di rilevare polipi di piccolissime dimensioni. Alterazioni che non sarebbe possibile individuare a occhio nudo solo sulla base delle immagini riprese dalla sonda”.
“Anche la robotica ha consentito di fare enormi progressi. In precedenza c’erano casi di tumore al retto che implicavano operazioni invasive spesso concluse con l’applicazione di un sacchetto per la raccolta delle feci e che oggi, grazie alle nuove metodiche di intervento, si riesce ad evitare nel 90 per centro dei casi”.
Cambia in sostanza l’approccio clinico alle patologie dell’apparato digerente grazie alla collaborazione tra più specialisti.
“La multidisciplinarietà della diagnosi rimanda a una concezione completamente nuova rispetto al modello in cui era il chirurgo a decidere ciò che andava fatto nel singolo caso. Oggi -spiega Capezzuto– il paziente può contare su un pool di esperti che, tutti insieme, stabiliscono in quale modo affrontare ogni singola situazione. C’è la possibilità per il malato di avere una seconda e una terza opinione utili a tarare al meglio l’intervento finale”.
“Il medico, insomma, non se la suona e se la canta da solo, ma si confronta con i colleghi che tirano tutti insieme le conclusioni. Un confronto trasversale in cui un ruolo non indifferente lo gioca l’istologo anche basandosi sulle indagini di tipo genetico. Tutte queste componenti hanno portato risultati importantissimi, non solo in termini di sopravvivenza, ma anche di qualità della vita per coloro che soffrono di patologie oncologiche”.
“Nel caso del cancro al retto l’asportazione endoscopica e non invasiva permette di alleggerire anche il pesantissimo impatto dei trattamenti di radio e chemioterapia. Il convegno vuol far luce proprio su tutto questo, stimolando anche il dibattito e il confronto tra gli esperti e il pubblico discente per una più compiuta condivisione dei diversi modelli di trattamento”.
Nel corso dei lavori si affronterà anche il tema del ruolo che, a livello istituzionale, si vuole riservare al comparto della sanità pubblica.
“Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza-Pnrr dei circa 240 miliardi stanziati -rileva Capezzuto- soltanto 3 miliardi, e cioè l’uno per cento scarso, viene destinato alla sanità effettiva perché il resto andrà all’edilizia e non è detto che sia sempre una gran buona cosa. Ma l’approccio multidisciplinare che ha dato importanti risultati nella battaglia contro le patologie gastroenterologiche ha anche bisogno di investimenti che avranno importanti ritorni non solo nell’efficacia ma anche nel costo delle cure”.
“Creare sul territorio più centri diagnostici significa disperdere le forze e dissipare le risorse pubbliche, solo la costituzione di centri di eccellenza nazionali permette di migliorare su una base molto ampia di dati la diagnosi della malattia e in prospettiva di risparmiare sui costi di gestione”.
Il convegno in programma a Fiumicino vanta la partecipazione di Ostia Imprese e Professioni, del Comitato Promotore per Ostia Comiune, di “Ant” Ostia e del Comune di Fiumicino.