Le verifiche tecniche stabiliranno le cause dell'avaria all'aereo atterrato in emergenza: le prime ipotesi
L’aereo Boeing 787-9 Dreamliner della Hainan AIRLINES, che questa mattina per un’avaria al motore è atterrato in emergenza rientrando all’Aeroporto di Fiumicino da dove era decollato poco prima, potrebbe aver subito un bird strike.
E’ la prima ipotesi avanzata in queste ore, da alcuni esperti, mentre la verità su quanto accaduto al Boeing 787-9 Dreamliner della Hainan AIRLINES, si saprà solo al termine delle accurate verifiche tecniche a cui l’aereo cinese verrà sottoposto.
Mentre l’interesse si è già spostato sulle cause dell’incidente, vale la pena di ricordare che quanto avvenuto questa mattina, è stato veramente l’espressione delle migliori professionalità dei piloti al comando del volo. Preziosa anche l’assistenza del personale della compagnia aerea cinese e dell’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, che insieme hanno portato a terra e illesi 249 passeggeri.
Se quello che è successo è stato un bird strike, molte cose sarebbero potute infatti andare storte, e invece, secondo quanto ricostruito fino a questo momento, dopo il primo forte boato avvertito perfino dai residenti di Fiumicino e Ostia, il pilota e il personale hanno immediatamente attivato la procedura di fuel dumping, scaricando il combustibile in eccesso, prima di effettuare l’atterraggio di emergenza.
Mentre questo avveniva in aria, a circa 2mila metri di altezza e 50 km dalla costa, nell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, sono scattate le misure adeguate al livello di emergenza, per consentire all’aeromobile di atterrare sulla pista 1 parallela a via Coccia di Morto.
Quello che potrebbe essere avvenuto nell’incidente di questa mattina, se verrà confermata l’ipotesi di un bird strike (foto in alto), è che uno o più uccelli sono stati aspirati nel motore danneggiandolo, come mostrano le immagini con le fiammate che fuoriescono dal motore destro.
Il bird strike significa infatti, letteralmente, impatto con volatili, un termine indicato in aviazione per questo tipo di incidente che provoca frequentemente danni ingenti, e che dal primo caso nel 1910 ha provocato oltre 350 decessi in campo militare e 250 in campo civile. Un numero impressionante che oggi, siamo lieti di scrivere, non è aumentato.
Nelle foto che mostriamo sono evidenti i resti di un povero volatile, ma saranno le verifiche ad accertare le effettive cause dell’avaria che ha costretto l’aereo a rientrare allo scalo.
Intorno alle 10.20 era scattata anche l’emergenza aeromarittima. A quell’ora, infatti, risale la segnalazione alla sala operativa della Guardia costiera di Roma da parte di un diportista, che si trovava a bordo di un gommone in assistenza alla regata velica in corso nello specchio acqueo antistante il porto turistico di Roma.
Prontamente il personale della Capitaneria di porto ha contattato la torre di controllo dell’aeroporto per poi far scattare le motovedette CP 831 della Guardia Costiera e PS 659 della Polizia di Stato pronte a mollare gli ormeggi. Nel frattempo è stato monitorata la fase dello scarico del carburante di bordo, il cosiddetto FUEL-DUMPING.