Filma due bambine a Ostia e un gruppo di persone tenta di sfondare la porta di un negozio in cui si era chiuso con il commerciante che lo difendeva
Filma due bambine a Ostia ma la mamma se ne accorge e l’amico che lo difende viene aggredito da alcune persone che avevano assistito alla scena nella semioscurità della centralissima Piazza Anco Marzio. Un equivoco oppure un gesto volontario approfittando del fatto che alle 18.20 circa di ieri sera, mercoledì 6 novembre, l’uso proibito di quel cellulare sarebbe passato inosservato?
L’unico fatto certo è che intorno a quell’ora il numero unico delle emergenze viene contattato da una persona che chiede disperatamente aiuto da Piazza Anco Marzio. Afferma di essersi rintanato in un locale insieme a un’altra persona per sfuggire all’aggressione di un gruppo di persone che stavano cercando di sfondare la porta di ingresso con intento chiaramente punitivo.
In soccorso del “richiedente”, viene annotato nella banca dati della questura di Roma, viene immediatamente inviata una pattuglia della polizia di Stato del Commissariato Lido. Ma gli agenti, giunti sul posto non trovano più nessuno. Né l’aggredito, né gli altri che stavano cercando di stanarlo dall’interno del negozio.
Il giorno seguente il fatto inizia a circolare di bocca in bocca e si moltiplicano i rumors, veri o presunti, che scaturiscono dal racconto di chi sostiene di aver assistito all’episodio o di averne sentito parlare.
La versione più accreditata è che la persona che aveva effettuato le riprese con il telefonino fosse stata difesa da un commerciante della piazza che di professione fa il gelataio. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a entrare nel mirino degli aggressori e a doversi difendere per evitare di essere riempito di botte per aver cercato di proteggere l’altra persona a suo giudizio accusata ingiustamente.
E’ altrettanto certo che, sino alla tarda serata di oggi, giovedì 7 novembre nessuno ha poi presentato denuncia per un comportamento quanto meno suscettibile di violare le norme sulla privacy che tutelano i minorenni, oppure per aver subito aggressioni o minacce da parte di un gruppo di persone.