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Via del Mare e via Ostiense a rischio crollo: successe già nel 1997. Allora risolsero così

La soluzione adottata negli anni Novanta a seguito del rischio crollo su via del Mare e Ostiense

La doccia fredda, per chi percorre la via del Mare e la via Ostiense, è arrivata con l’ordinanza della Città Metropolitana. Criticità e rischio crollo per il ponte di scavalco del Fosso Colatore al Km 13+300. Una situazione che, però, non è nuova. Era già capitato alla fine degli anni Novanta che quel ponte necessitasse di interventi per lo stesso motivo. Che soluzione venne adottata?

La soluzione adottata negli anni Novanta a seguito del rischio crollo su via del Mare e Ostiense

Nella giornata di ieri, giovedì 31 ottobre, su via del Mare e via Ostiense sono arrivate importanti limitazioni per la circolazione per il rischio crollo del ponte al Km 13+300.  Le indagini sulla struttura, infatti, hanno rilevato delle criticità e delle difettosità che hanno portato all’adozione di misure che stanno avendo pesanti ripercussioni sulla circolazione stradale, già messa a dura prova quotidianamente.

Si tratta di una situazione già vista. Le immagini a corredo di questo articolo mostrano uno scenario che si riferisce al mese di gennaio del 1997. Ventisette anni fa, quindi. E anche all’epoca, in quello stesso punto, si presentò il problema del rischio crollo del ponte.

Poche settimane dopo, nel mese di febbraio, venne realizzato il ponte Bailey (chiamato così dal nome dell’ingegnere britannico che lo inventò). Rappresentò un percorso alternativo. Per consentire i lavori il traffico venne deviato su questo ponte di legno e ferro, temporaneo, “supplente” del precedente, e appositamente realizzato. 

Per diversi mesi le auto vennero instradate su questa alternativa. Rispetto a quel periodo, però, oggi lo scenario è decisamente differente. All’epoca il traffico era enormemente di misura inferiore mentre oggi la via del Mare e la via Ostiense sono percorse da migliaia di automobili dei pendolari che devono raggiungere le zone più centrali della Capitale.

Una soluzione di questo tipo, quindi, potrebbe essere adottata? Al vaglio ci sarebbe anche  questa.

Nel frattempo occorre risolvere il problema di chi rischia di restare ore imbottigliato nel traffico. Un percorso alternativo e lavori che vadano avanti sempre, giorno e notte, per alleggerire i disagi della popolazione, alle prese anche con le code sulla via Cristoforo Colombo e i problemi di transito sul ponte della Scafa.

Sui provvedimenti straordinari è intervenuto, nella giornata di ieri, il presidente del X Municipio Mario Falconi, che si è attivato per trovare una soluzione che possa ridurre i disagi ai pendolari.

Foto gentilmente concesse da Mino Ippoliti

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