Roma, asportato grosso tumore allo stomaco a una paziente 90enne: l’intervento da primato al Santo Spirito

Nuova impresa medica in un ospedale di Roma dopo l'intervento addominale da record a Frascati. Il primario: "Tecnica complessa eseguita raramente"

Un nuovo successo che è stato anche un primato sul fronte della chirurgia romana, è stato stabilito oggi martedì 29 ottobre, dall’Ospedale Santo Spirito della Asl Roma 1, che in queste ore ha eseguito un difficile intervento salvando la vita di una paziente 90enne, affetta da tumore allo stomaco.

La neoplasia di grandi dimensioni, aveva richiesto l’asportazione quasi totale dello stomaco e la ricostruzione dell’intestino, che l’equipe medica ha deciso di affrontare con un tecnica molto complessa.

Nuova impresa medica in un ospedale di Roma dopo l’intervento addominale da record a Frascati. Il primario: “Tecnica complessa eseguita raramente”

Dopo l’intervento chirurgico addominale da record, eseguito dall’équipe medica dell’Ospedale San Sebastiano di Frascati lo scorso mese di settembre, salvando la vita ad una donna di 76 anni, afflitta da terribili dolori per una massa tumorale di oltre mezzo metro, un’altra operazione chirurgica straordinaria, è stata effettuata oggi a Roma all’Ospedale Santo Spirito dell’Asl Roma 1.

Su una paziente fragile di 90 anni e affetta da una tumore allo stomaco, è stata infatti eseguita una gastrectomia subtotale, e cioè la quasi totale asportazione dello stomaco che era stata invaso dalla neoplasia, con la ricostruzione di parte dell’intestino. Un intervento che come sottolineato nella nota della Asl Roma 1, per la sua complessità, l’età, e le condizioni di particolare fragilità della paziente, viene eseguito molto raramente.

E’ stata l’équipe chirurgica composta dal Dott. Luca Lepre, Dott. Vincenzo Alessandro Virno, gli anestesisti Dott. Francesco Marrone e il Dott. Simone Failli dell’equipe del Prof. Mario Bosco, assistiti dagli infermieri Marco Rossi e Lisa Lusanti, a realizzare l’impresa medica.

Un intervento che è perfettamente riuscito – spiegano -, anche grazie alla tecnica anestesiologica stabilita, e cioè in respiro spontaneo e in anestesia plesso-fasciale e sedazione, che ha comportato le minime conseguenze post operatorie per la paziente 90enne”.