La rapina aveva fruttato 18mila euro, durante il colpo lo sparo in aria per terrorizzare i presenti
Arrestati dai carabinieri i rapinatori che lo scorso dicembre hanno assaltato, esplodendo anche un colpo di pistola, una sala scommesse di Fonte Nuova. Nel commando tre uomini e una donna, tutti romani. Più un quinto uomo che manca all’appello.
I militari hanno dato esecuzione alle misure cautelari in carcere, sollecitate dalla procura di Tivoli, all’alba di oggi, 29 ottobre, dopo mesi di indagini.
I quattro sono accusati di rapina aggravata in concorso. All’appello manca un quinto rapinatore, uno dei due esecutori materiali non ancora identificato.
I fatti risalgono al 15 dicembre 2023, quando, poco prima della chiusura, alle otto di sera, due uomini con il volto travisato e armati di pistola fecero irruzione nella sala scommesse, costringendo il commesso a consegnare l’intero incasso, circa 18.000 euro in contanti.
Durante la rapina, uno dei due banditi, prima della fuga, sparò un colpo fortunatamente senza colpire nessuno.
I carabinieri della Compagnia di Monterotondo, intervenuti sul posto, hanno subito avviato un’indagine approfondita dopo un sopralluogo condotto da personale specializzato. In particolare, i militari della Sezione Operativa hanno iniziato a raccogliere ore di filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, ricostruendo passo dopo passo l’intera dinamica della rapina.
Grazie a ulteriori indagini, i militari sono riusciti a ad accertare che i due rapinatori non avevano agito da soli. Altri avevano dato loro supporto logistico, gli abiti, l’arma e anche la moto usata per la fuga.
Ai tre complici viene contestato anche di aver effettuato sopralluoghi preliminari nella sala scommesse.
Giorno dopo giorno, coordinati dalla Procura di Tivoli, i carabinieri hanno raccolto plurimi elementi che, valutati dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, hanno portato all’emissione dell’ordinanza cautelare odierna.
Espletate le formalità di rito, tutti gli indagati sono stati associati presso la casa circondariale di Roma Rebibbia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.