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Guidonia, non accetta la fine della relazione e inizia un’escalation di atti persecutori e violenze contro la ex

Arresti e misura cautelare in carcere per l'indagato che inseguiva la ex in auto a tutta velocità per poi costringerla a fermarsi e picchiarla

E’ finito lo scorso 22 ottobre l’incubo di una donna di Guidonia Montecelio che da oltre un anno subiva continue vessazioni, minacce di distruzione dell’ufficio, che poi sfociavano in reali violenze fisiche e inseguimenti in auto a tutta velocità. Il suo persecutore era l’ex compagno 56enne, un uomo incensurato anche lui di Guidonia, che non aveva accettato la fine della relazione con la vittima.

Arresti e misura cautelare in carcere per l’indagato che inseguiva la ex in auto a tutta velocità per poi costringerla a fermarsi e picchiarla

Sono stati gli Agenti della Polizia di Stato specializzati nella violenza di genere del Commissariato Distaccato Tivoli – Guidonia ad arrestare D.R. per i gravi indizi di atti persecutori, lesioni e violenze personali contro la sua ex compagna.

Un incubo quasi quotidiano che tormentava la donna da un anno, durante il quale il 56enne, non accettando la fine della relazione, la perseguitava con continue minacce, offese e aggressioni messe in atto dopo a seguito di appostamenti, e perfino inseguimenti in auto a tutta velocità.

Una circostanza avvenuta anche il 7 ottobre scorso, quando l’ex compagno ha inseguito la vittima con l’auto per poi costringerla a fermarsi e picchiarla con violenza, facendo scattare l’intervento di un cittadino albanese, che per difendere la donna è stato aggredito a sua volta.

Temendo un’ennesima reazione di rabbia da parte dell’uomo, la donna aveva anche accettato un incontro con l’ex compagno sperando a parole di rabbonirlo e chiarire la situazione una volta per tutte.

E’ stato invece proprio durante quel colloquio, che la donna si era trovata nella condizione di doversi difendere ancora una volta da una violenta aggressione fisica da parte del 56enne, che poi non pago, si era recato sul posto di lavoro, minacciando di distruggere il suo ufficio.

La denuncia sporta infine dalla donna, sostenuta dal cordone di solidarietà degli amici, ha fatto si che il Gip del Tribunale di Tivoli disponesse nei confronti del 56enne la custodia cautelare in carcere per “la concreta possibilità che l’indagato possa porre in essere condotte ancor più gravi in danno della donna”.