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Se ne va un altro pezzo della storia di Ostia: quella di Corrado Cenacchi e del suo ferramenta

Conosciutissimo sul litorale, Cenacchi aveva aperto il suo primo piccolo negozio nel 1957 sul Lido di Roma, allora in piena espansione edilizia

Corrado Cenacchi, titolare del negozio di ferramenta che per sei decadi ha fornito con i suoi articoli Ostia e tutto il suo entroterra, se ne è andato all’età di 90 anni.

Conosciutissimo sul litorale, Cenacchi aveva aperto il suo primo piccolo negozio nel 1957 sul Lido di Roma allora in piena espansione edilizia

Era originario di Bologna ma i genitori abitavano a Vitinia dove il padre, collaudatore della Lancia nel capoluogo emiliano, era stato trasferito presso il terzo deposito carburanti a due passi dalla via del Mare. La stessa che percorsero i tedeschi quando occuparono la capitale nei tremendi giorni della presa di Roma, dopo l’armistizio firmato dall’Italia con gli angloamericani l’8 settembre del 1943.

Nel 1957 a 23 anni, dopo aver fatto le scuole all’istituto Pio IX e aver trovato lavoro in un piccolo negozio di ferramenta vicino alla stazione Termini Corrado, sull’onda del boom economico che stava trasformando l’Italia e anche il Lido di Roma e le zone limitrofe dove i cantieri fiorivano come i petali di una margherita, apriva a Ostia la sua prima attività da titolare.

Il negozio cresceva e si allargava grazie alla sua abilità di far trovare a manovali, tecnici, operai, impresari tutto l’armamentario che serviva per costruire le case e poi i palazzoni dell’edilizia pubblica residenziale nella zona di ponente, per non parlare degli stabilimenti balneari che, sotto la spinta dei “fagottari” e dei pendolari della tintarella, si moltiplicavano lungo la via Litoranea. Anche qui tanta manodopera e altrettanta richiesta di viti, attrezzi da cantiere, sacchi di cemento.

Corrado Cenacchi

L’attività commerciale si è ampliata e arricchita di articoli con il trascorrere degli anni – ricorda la figlia maggiore di Corrado, Maria – era molto ben fornito aveva una dozzina di vetrine tra via Capitan Consalvo e l’Angolo di via Vasco de Gama. Prendeva tutta l’ala di un palazzo, perché ai materiali di ferramenta, con il tempo, si sono aggiunti gli articoli da regalo che erano richiestissimi soprattutto dalla clientela femminile. Avevamo tutto quello che poteva servire in casa alle donne dai bicchieri alle pentole da cucina”.

Vendevamo cristalli e porcellane pregiate, ma quello che ricordo di più dei 25 anni che ho lavorato con papà da quando mi sono diplomata, era il suo modo di lavorare e l’attenzione particolare che veniva data a tutti i clienti. La stessa attenzione e dedizione che riservava ai suoi dipendenti. Nel negozio eravamo una quindicina più la cassiera, quattro si dedicavano all’oggettistica e gli altri facevano l’andirivieni dal magazzino dove erano stipati gli articoli di ferramenta e il bancone”.

Con il passare degli anni la famiglia Cenacchi che abitava in Corso Regina Maria Pia a Ostia, nel 1971 si trasferisce nel quartiere residenziale di Casal Palocco dove oggi, giovedì 24 ottobre, Corrado ha ricevuto, nella chiesa di San Timoteo, l’ultimo saluto di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero di Prima Porta, sulla via Flaminia.

Erano presenti tante persone, non solo chi ha avuto modo di frequentare il ferramenta che ha chiuso nel marzo del 2012, ma anche per via della sua attività infaticabile attività a sostegno del territorio e della cultura di Ostia attraverso l’associazione del Lyons Club Roma Mare, di cui Corrado Cenacchi è stato presidente per un anno oltre ad essersi fregiato del titolo di Cavaliere del Lavoro conferitogli dalla Presidenza della Repubblica.

La chiusura del negozio e il forte legame con Ostia e il suo entroterra

Quando papà ha deciso di terminare l’attività – continua Maria – non c’erano più le condizioni per andare avanti. La concorrenza era diventata insostenibile, sia per la diffusione del commercio elettronico e degli acquisti on line, sia per apertura di tantissimi negozi a basso costo il cliente rimane per lo più l’anonimo avventore di un self service privo di attenzioni. Non ci sarebbe stato futuro né per me né per mia sorella minore Eleonora”.

Abbassata la saracinesca Corrado Cenacchi non ha mai reciso il cordone ombelicale che lo legava a Ostia e al suo territorio sempre accanto alla moglie Elena Simon che aveva conosciuto a Budapest in un viaggio di piacere, quando ancora esisteva la cortina di ferro e il mondo era diviso in due blocchi.

E anche la sua storia d’amore terminata nella dimensione terrena nel 2018 quando Elena si è spenta, è stata una storia molto particolare anche per le incredibili circostanze in cui la primogenita Maria nacque nel 1961.

Sono nata in casa, come usava all’epoca, solo che nacqui prematuramente al quinto mese di gravidanza – rammenta Maria – l’ostetrica anche lei conosciutissima suo Lido mi prese con delicatezza e mi mise in una scatola di cartone e poi mi trasportò d’urgenza al Policlinico Umberto I. Finii su tutti i giornali e le riviste di allora perché la sopravvivenza a una nascita così prematura e i quattro mesi che trascorsi in un’incubatrice facevano notizia. Era un caso con pochissimi precedenti”.

Oggi che il ferramenta Cenacchi perde il suo fondatore sono stati in tanti a ricordarlo. E tra i primi i suoi dipendenti messi sempre in regola e trattati con la dovuta considerazione. Persone sempre presenti nei suoi pensieri, soprattutto negli ultimi mesi da quando Corrado si era allettato, sempre accudito dalle sue due figlie.

E’ stato in casa di Eleonora fino all’ultimo -continua Maria – non avremmo mai permesso che terminasse i suoi giorni in un ospedale. E’ stato un papà grande, meraviglioso, non ho parole per descrivere i miei sentimenti, ci ha dato tutto, non ci ha fatto mai mancare niente e non parlo delle cose materiali ma di tutto l’affetto che gli è stato possibile donarci”.