Doveva essere l’accusa di favoritismi da parte dei vigili urbani verso due stabilimenti balneari all’inizio della stagione estiva. Invece quell’accusa si è ritorta contro il concessionario di un lido concorrente e della sua collaboratrice “postina”, che sono stati individuati e denunciati.
Denunciato per calunnia il concessionario di uno stabilimento balneare: aveva scritto in una lettera che due lidi concorrenti erano stati favoriti dai vigili urbani
E’ la singolare vicenda che si è consumata all’inizio della stagione balneare appena trascorsa a Ostia. Una storia di “guerra” tra concessionari di stabilimenti balneari nella quale si è tentato di coinvolgere la Polizia locale e che è costata cara a chi l’ha innescata. Ma procediamo con ordine.
Nei primi giorni di giugno i responsabili di diverse forze dell’ordine, dalla Polizia di Stato ai carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia locale, ricevono una raccomandata spedita dall’ufficio postale dell’Infernetto. Tra i destinatari anche il Questore di Roma.
Nella lettera, scritta con il computer, si denunciava la possibile collusione dei vigili urbani nei confronti dei concessionari di due stabilimenti balneari, favoriti rispetto a permessi e abusi. Si faceva anche il nome di una vigilessa, presunta corrotta. Era una lettera anonima, peraltro anche smentita dai fatti perché pochi giorni prima proprio quegli stabilimenti balneari erano stati pesantemente sanzionati, l’uno con la revoca della concessione e l’altro con una multa per intrattenimenti musicali non autorizzati.
L’indagine
Si trattava, dunque, di una denuncia infondata ma che meritava di essere approfondita, soprattutto perché andava ricercato il mittente. Per questo motivo gli investigatori del gruppo Roma X Mare e del Commissariato di Polizia, individuato l’ufficio nel quale quelle raccomandate erano state spedite (quello di via Pietro Romani all’Infernetto) e la data di inoltro, hanno passato al setaccio ore e ore di filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza quel giorno.
E’ così che è stata individuato chi materialmente si era recato all’ufficio postale per inviare la serie di raccomandate. Era la dipendente di uno stabilimento balneare di levante, la quale ha suibto ammesso di aver spedito le lettere ma di non essere a conoscenza del loro contenuto. A darle l’incarico era stato il concessionario del lido nel quale lavora. L’uomo, già gravato da precedenti di polizia, ha ammesso il fatto giustificandolo come effetto della disperazione per la crisi del suo impianto.
L’uomo è stato denunciato per calunnia e la sua collaboratrice per favoreggiamento.