Avevano pensato a tutto padre e figlio romani, che avevano avviato un proficuo business della droga all’Aurelio, da dove partivano per le consegne di stupefacenti in tutta la Capitale, come un vero servizio di delivery. In casa e in un altro appartamento in uso, avevano stoccato oltre 30 kg di droga e 50mila euro di probabili proventi per l’attività di spaccio.
Spaccio organizzato come una vera e propria attività di delivery: sugli involucri della droga anche il nome del destinatario, l’indirizzo e la somma da ricevere
Si rifornivano di droga nell’appartamento magazzino a Montespaccato, e poi da lì partivano con due auto per fare il “giro” di consegne, con le buste cariche di involucri contenenti, a seconda della richieste, cocaina, marijuana e hashish, tutti indicanti il nome del destinatario, il luogo di consegna e la somma da ricevere.
Un business proficuo, organizzato da padre e figlio, che non è sfuggito ai controlli della Polizia di Stato che in queste ore dopo numerosi appostamenti, ha bloccato i corrieri durante una consegna in zona Bravetta.
Ad attirare l’attenzione degli investigatori del Commissariato Appio Nuovo, erano state due auto, parcheggiate sotto lo stabile da cui uno dei due complici usciva sempre carico di buste di grosse dimensioni per poi salire a bordo di una delle due macchine, e sfrecciare verso gli indirizzi dei clienti.
Una volta intimato l’alt, la conferma del delivery della droga è arrivata proprio durante il controllo, quando l’uomo trovato in possesso degli involucri di stupefacente con i nomi dei destinatari, ha iniziato a ricevere numerose chiamate al cellulare da parte del figlio, che era a bordo dell’altra auto usata per le consegne, e intercettato è stato trovato carico di stupefacente.
Scattata la perquisizione domiciliare a quel punto è venuto fuori l’enorme volume di stupefacente che i due avevano stoccato in un magazzino laboratorio della droga, dove be nascosti si trovavano oltre 30 kg di droga tra cocaina, marijuana e hashish, occultati all’interno di svariate confezioni di cioccolata.
Mentre in un altro appartamento in uso ai due complici a Portuense, c’era il denaro, provento dell’attività di spaccio di stupefacenti, oltre 50mila euro in contanti, occultati in una cassaforte.
Padre e figlio italiani di 64 e 30 anni sono stati arrestati dagli agenti e ristretti in carcere, dove a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovranno rispondere dei gravi indizi del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.