Quattro persone, tra titolari e collaboratori di una società del settore ittico, sono finite in manette, nelle indagini sull’estorsione di denaro con metodo mafioso e morte indotta di un uomo di 54 anni. La vittima suicida era stata costretta ad accollarsi il pagamento di oltre mezzo milione di euro a fronte di un debito di poco più di 100mila euro, dopo che gli indagati gli avevano riferito di aver ceduto il credito a esponenti di una nota cosca di ‘ndrangheta.
Quattro arresti nel settore ittico tra Roma e Latina: tra gli indagati due imprenditori con l’accusa di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso
Le indagini erano state avviate lo scorso anno dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, dopo la denuncia presentata dal 54enne, imprenditore nel settore ittico, che aveva raccontato ai militari di essere vittima di una pesante estorsione, da parte dei quattro indagati tutti facenti parte di una società anch’essa operante nel settore ittico.
Questi ultimi a fronte di un debito di circa 150mila euro maturato dal 54enne, avevano iniziato a costringerlo con continue minacce, al pagamento di una somma quattro volte superiore, per poi riferirgli di aver ceduto il credito a esponenti di una nota cosca di ‘ndrangheta, per terrorizzarlo e recuperare più velocemente il denaro.
E’ stato allora che l’uomo, che aveva iniziato a pagare l’enorme debito arrivato a oltre mezzo milione di euro, è stato costretto con minacce di morte e violenza, perfino a sottoscrivere l’impegno di estinzione dello stesso con i calabresi, per evitare ritorsioni su di sé e i suoi familiari.
Una lama sul collo che non aveva nemmeno interrotto le minacce nei suoi confronti, tanto da portarlo a togliersi la vita.
Oggi quelle indagini hanno portato ai primi arresti da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, in cui sono finite in manette quattro persone tra Roma e Latina.
L’ordinanza emessa dal Gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto al momento la custodia cautelare in carcere nei confronti degli indagati, che ora dovranno rispondere a vario titolo dei gravi indizi di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e morte indotta come conseguenza di altro delitto.