Dopo il caso della verificatrice picchiata a Tivoli, nuova aggressione a Ponte Mammolo
Dopo l’aggressione di una verificatrice Cotral picchiata a Tivoli da un ventenne senza biglietto cresce lo sdegno. “L’aggressore è già libero”, tuonano i sindacati di categoria.
In realtà il giovane, un 21enne di nazionalità nigeriana, non è mai stato arrestato così come disposto dal tribunale di Tivoli.
Il giovane, che ha piccoli precedenti non definitivi, infatti, dopo essere stato rintracciato e identificato dalla Polizia locale di Tivoli, è stato denunciato in stato di libertà per violenza a pubblico ufficiale e false generalità. Ha prima cercato di scappare e poi si è mostrato calmo raccontando una bugia: “Sono minorenne”. La sua vera identità è stata scoperta in fase di fotosegnalamento nel locale commissariato.
La verificatrice, una 40enne colpita da pugni alla testa, intanto, è stata medicata e subito dimessa dall’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli con una prognosi di dieci giorni.
“Ho pensato che volesse cavarmi gli occhi”, si è sfogata coi colleghi. A strapparla dalla furia del passeggero l’autista che ha dovuto fermare il bus all’altezza degli Arci.
Intanto ieri pomeriggio si è registrata una nuova aggressione, questa volta ai danni di un controllore di Ponte Mammolo, che era in servizio sempre sulla Tiburtina a bordo di un bus della tratta Roma-Palombara. Anche lui è finito al pronto soccorso, al Pertini.
“È ora di dire basta: le aggressioni al personale del trasporto pubblico locale non sono più tollerabili – afferma il segretario regionale Faisa Cisal Lazio, Gianluca Donati – Dopo aver coinvolto le aziende dei trasporti di Roma e del Lazio e i vertici del Campidoglio, abbiamo deciso di scrivere direttamente al Ministero della Giustizia, al Prefetto di Roma e al Consiglio Superiore della Magistratura.
Abbiamo richiesto un intervento della Magistratura anche alla Regione Lazio, a Cotral e alla Questura di Roma, per conoscenza. Non è accettabile che l’aggressore della verificatrice Cotral, in servizio sulla linea Castel Madama – Tivoli, sia stato lasciato libero in attesa di processo. Rivolgiamo un appello alle più alte cariche dello Stato, sottolineando che la vittima è una lavoratrice, una donna e, non da ultimo, un pubblico ufficiale ai sensi del decreto del Presidente della Regione Lazio”
“Inoltre – aggiunge Donati – l’aggressore ha precedenti specifici. Lasciarlo a piede libero, oltre a consentirgli di reiterare il reato, lancia un messaggio sbagliato a tutto il personale del trasporto pubblico locale, che ogni giorno rischia la propria incolumità mentre svolge il proprio lavoro”.