Prima condanna per l’omicidio di Alessandro Castellaccio, il quarantenne di Tivoli ucciso a calci in faccia nel giugno del 2023 dopo che aveva invitato i clienti di un bar – il Backy bar – una comitiva dei romeni, ad abbassare i toni.
Alessandro era stato ucciso a calci in faccia nel centro storico di Tivoli, ora la prima condanna
Per l’omicidio erano stati arrestati  Ion Voicu, 35 anni, e Mircea Nasaf, 51 anni. Voicu, che ha scelto il rito abbreviato, oggi è stato condannato a 14 anni e mezzo di carcere dal gup del tribunale di Tivoli, mentre per Nasaf si sta svolgendo il processo col rito ordinario presso l’aula bunker di Rebibbia.
Castellaccio era morto dopo alcuni lunghi giorni di agonia, troppo gravi le ferite provocate da un pugno alla testa e poi da una serie di calci in faccia mentre era giĂ a terra.
Durante la perquisizione domiciliare in casa del 51enne (quello indicato per i calci come ad un pallone) erano state trovate un paio di scarpe sporche di sangue e anche i vestiti indossati al momento dell’aggressione.
Il gip nell’ordine di cattura dei due stranieri aveva parlato di una “aggressione brutale” in qualche modo distinguendo i ruoli. Ion Voicum, l’imputato condannato oggi, aveva colpito “con un violento pugno in testa la vittima, tale da farlo cadere a terra”, e subito dopo l’altro lo aveva colpito “ripetutamente a calci, anche sul volto, quando giĂ Castellaccio era a terra e privo di sensi”.
Il dolore della sorella
“Oggi è arrivata una sentenza che segna un primo passo in questo nostro lungo calvario”, ha scritto in un appunto la sorella della vittima, Adele, rappresentata come parte civile dall’avvocato Fabio Frattini.
“Uno degli assassini di Alessandro è stato condannato alla pena di 14 anni e 6 mesi (che sarebbero stati 22 se non fosse stato scelto il rito abbreviato).
Sono pochi per colmare un vuoto così grande, ma rappresentano un importante riconoscimento della gravità del reato commesso: omicidio volontario con aggravante.
Siamo sollevati, ma il dolore per la perdita è ancora vivo. Questa sentenza non ci restituirà mai ciò che abbiamo perso, ma ci dà la forza di andare avanti e di continuare a lottare per la giustizia.
La nostra battaglia non finisce qui: un altro processo è in corso e non ci arrenderemo fino a quando tutti i responsabili non avranno pagato per ciò che hanno fatto”.
Una aggressione spietata
Un omicidio volontario provocato con calci in faccia sferrati come a un pallone. E’ così che secondo i magistrati era stato ucciso Alessandro Castellaccio. La lite risale al 18 giugno 2023. Il quarantenne dopo aver invitato dei clienti di un bar nel centro storico ad abbassare i toni e la musica ed averne aggredito uno, è stato a sua volta picchiato a morte.
L’operaio romeno con cui la vittima aveva avuto la lite iniziale non è però finito sotto inchiesta.
Il romeno, infatti, secondo quanto accertato dai carabinieri – che hanno svolto le indagini – non avrebbe reagito al pugno sferrato da Castellaccio e che gli ha procurato una prognosi di 25 giorni per la frattura del naso.
Gli altri due clienti del bar – Ion Voicu, 35 anni, e Mircea Nasaf, 51 anni, in quel momento alticci, sono poi intervenuti di scatto, subito dopo, per vendicare il connazionale.
Da qui l’aggressione al 41enne steso a terra con un pugno e poi preso a calci. “Calci diretti alla faccia come a un pallone“, ha raccontato un testimone.
La prognosi che il 23 giugno porterĂ alla morte l’uomo agghiacciante: “Frattura scomposta del condilo temporale. Frattura della mandibola. Frattura delle ossa nasali. Frattura della parete laterale dell’orbita sinistra“. E infine “abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa in maniera bilaterale“.