Troppa atropina e scopolamina: ritirata dalla vendita polenta istantanea bio

Il ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di confezioni di polenta bio

Troppa atropina e scopolamina: ritirata dalla vendita polenta istantanea bio

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni lotti di polenta istantanea bio prodotta da un marchio con sede a Brescia.

Il ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di confezioni di polenta istantanea bio

Le confezioni di polenta istantanea bio richiamate a scopo cautelativo sono state prodotte dall’azienda La Grande Ruota, situata a Brescia, stabilimento di via Cavalieri di Vittorio Veneto 1, a Dello. Il marchio è Iris e il prodotto è commercializzato da Astra Bio.

I lotti ritirati dal mercato sono i seguenti: numeri 121224 e 220325. Le date di scadenza sono: 12 dicembre 2024 e 22 marzo 2025. La confezione è quella da 500 grammi.

I consumatori che avessero già acquistato le confezioni di polenta istantanea bio per cui è arrivato l’ordine di ritiro dal mercato, o che ne vengano in possesso, devono restituire le confezioni al punto vendita di origine che provvederà a rimborsarne il prezzo o alla sostituzione del prodotto.

Alla base del richiamo la possibile presenza di alcaloidi tropanici, ovvero atropina e scopolamina, rilevati in quantità superiore al tenore massimo previsto.

Le avvertenze del Ministero su cosa fare: non consumare il prodotto; segregare il prodotto e identificarlo con cartello non conforme; comunicare all’azienda la quantità di prodotto e prepararlo per il ritiro come da comunicazione ricevuta.

Gli alcaloidi tropanici possono essere tossici per l’uomo. Gli alimenti maggiormente contaminati possono risultare i cereali e i loro derivati, come grano saraceno, mais, sorgo, miglio.

La contaminazione è legata all’infestazione, avvenuta durante la coltivazione, da parte delle erbe che producono queste sostanze, se non vengono eliminate quando avviene il raccolto.

I limiti massimi sono descritti nella tabella del regolamento (UE) n. 915 del 2023. La maggior parte delle segnalazioni risultano grazie ai controlli effettuati dalle stesse aziende sui prodotti che vengono commercializzati.