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Fucilate contro un gatto: la denuncia di una volontaria

Pallini conficcati in testa e nel collo: la volontaria ha sporto una denuncia contro ignoti per aver sparato fucilate contro il gatto

Fucilate contro un gatto. Un’altra brutalità nei confronti di un micio è stata denunciata in queste ore a Tivoli, da una volontaria dell’Accademia Kronos-Valle dell’Aniene. Un caso che fa riflettere dopo la vicenda terribile della gattina di Guidonia, prima presa a calci e poi dilaniata con un petardo sotto la coda, che ha portato all’inevitabile decesso del povero animale.

La volontaria ha sporto in queste ore una denuncia contro ignoti, dopo aver raccolto un gatto in condizioni critiche, ed essersi accorta solo dopo continui controlli medici, della tortura che gli era stata inflitta, e cioè decine di ferite alla testa che era stata ferocemente bersagliata di pallini da ignoti.

La volontaria ha sporto in queste ore una denuncia contro ignoti per i maltrattamenti al gatto

Ha accudito per mesi un dolce gattone indifeso trovato gravemente ferito che vagava per strada, la signora Enrica, che solo dopo numerose cure e approfondimenti sullo stato di salute del trovatello, ha compreso lo strazio a cui era stato sottoposto con una brutalità senza limiti.

Le tante ferite che aveva alla testa e che lo avevano purtroppo ridotto alla cecità, erano state procurate con i pallini di un’arma presumibilmente da caccia, con il quale l’animale era stato colpito come un bersaglio.

Nella foto la lastra che mostra i pallini nel cranio dell’animale

E’ stata una segnalazione di alcuni passanti a far accorrere la donna sul posto in via di Sant’Agnese, dove sul ciglio della strada dopo gli istituti scolastici e dove le abitazioni si diradano, la volontaria ha raccolto e curato con amore per mesi il gatto ferito, che ha chiamato subito Gnocco, fino a quando non ha voluto approfondire la causa di quelle terribili infezioni che lo avevano reso perfino cieco.

“Mi è venuto subito spontaneo chiamarlo Gnoccoha spiegato la volontaria – mi faceva pena ma anche una grande tenerezza. Dopo averlo soccorso c’è voluto tanto per farlo riprendere ed ora è anche aumentato di peso ma, alla luce di quanto emerso, andrà valutata attentamente la sua situazione clinica e andranno prese decisioni in merito alla rimozione o meno dei pallini, che purtroppo sono la causa delle ricorrenti infezioni agli occhi e alle orecchie. Da subito mi era stato proposto di rimuovere gli occhi, ma non ho voluto farlo in quel momento. perché speravo che rientrata l’infezione avrei potuto evitarglielo” – ha concluso.

Nella foto Gnocco dopo le cure della volontaria – canaledieci.it

Dopo il soccorso dell’animale da parte della donna, avvenuto lo scorso 23 marzo, è stata finalmente una lastra a mettere in evidenza la presenza dei pallini nel suo piccolo cranio devastato, e a far scattare la denuncia contro ignoti per maltrattamento presso la stazione dei Carabinieri Forestali di Guidonia Montecelio.

Nella zona è allarme dopo la terribile morte di un altro gatto torturato a Guidonia Montecelio

L’episodio intanto, emerso a pochi giorni dall’altra brutalità denunciata a Guidonia Montecelio, ha fatto scattare un allarme nell’ampio quadrante di territorio, dove a supporto delle indagini dei Carabinieri non ci sarebbero nemmeno le fototrappole per il controllo delle discariche abusive.