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Roma, l’incredibile incontro dei vigili con il pitone. L’esperto: “Molto diffuso tra i giovani, può mordere”

Il pitone è stato individuato mentre saettava su un marciapiedi

Curiosità e stupore a Roma per il ritrovamento di un pitone Reale in una zona situata a nord est della capitale.

Il pitone è stato individuato mentre saettava su un marciapiedi

Intorno alle 16.30 di ieri pomeriggio, venerdì 4 ottobre, gli agenti del IV Gruppo Tiburtino della polizia locale di Roma Capitale, dopo aver ricevuto la chiamata che segnalava la presenza del grosso rettile su un marciapiede si sono recati in via Rivisondoli, nella zona di Ponte Mammolo.

Una volta messa in sicurezza la zona a tutela dei passanti e del raro esemplare hanno allertato il personale specializzato delle Guardie zoofile che ha provveduto al recupero dell’animale lungo circa un metro e appartenente alla famiglia delle Pythonidae, una specie non velenosa diffusa in Africa, Asia e Oceania.

Il pitone, appartenente a una specie protetta, è stato recuperato ed è attualmente in custodia presso un centro idoneo a prendersene cura, mentre i caschi bianchi stanno effettuando ulteriori accertamenti per risalire ai suoi proprietari.

Andrea Lunerti: “specie molto diffusa soprattutto tra i giovanissimi che però spesso li abbandonano”

Il Python Regius -dice Andrea Lunerti, etologo ed esperto di sicurezza uomo animale- è molto diffuso soprattutto tra i giovanissimi e gli appassionati di terrariofilia. Si tratta di una specie che può essere commercializzata e che proviene da Paesi africani in cui l’esportazione è consentita anche perché ne hanno tratto una fonte lucrosa di guadagno. In genere questa specie di pitoni arrivano arrivano in Italia pieni di parassiti, vengono trattati dagli specialisti e poi immessi in commercio”.

Da piccolo il pitone Reale può essere acquistato tra gli 80 e i 100 euro. Ed è diventato un divertimento per molti ragazzi che li tengono nelle teche e li alimentano con prede vive come i topolini. Poi -aggiunge Lunerti- succede che il serpente cresce e con la sua taglia anche i costi di gestione, perché si tratta di esemplari che vanno scaldati con serpentine e piastre che assorbono molta elettricità soprattutto d’inverno. Ed ecco che, di fronte all’impennata delle bollette, il gioco termina e il serpente viene abbandonato in strada“.

Esattamente come è accaduto ieri nella zona di Ponte Mammolo. Chi ha avvistato il serpente avrebbe potuto correre anche dei rischi non indifferenti se lo avesse incautamente avvicinato o addirittura preso con le mani.

Rettili non velenosi ma ugualmente nocivi

Il pitone Reale -precisa l’esperto- non è velenoso, ma non è neppure del tutto innocuo e può, in caso di una morsicatura, trasmettere infezioni essendo dotato di fauci con una ottantina circa di denti a uncino. Può anche creare situazioni di forte disagio soprattutto negli erpeto fobici cioè coloro che hanno paura dei rettili. Incontrarne uno così, magari sulle scale di un condominio, può suscitare un grande spavento“.

L’esemplare recuperato potrebbe essere un pitone ancestrale dotato di una livrea colorata e caratterizzato dalla forte attrattiva esercitata da un mix che unisce le tecniche di allevamento a fattori di tipo speculativo.

“I pitoni Reali rappresentano la specie più diffusa a livello commerciale nella maggioranza dei casi vengono acquistati allo scopo di cambiarne la colorazione e di poterli così rivendere a cifre superiori anche ai 100 euro. Questa specie, in particolare, non cresce molto oltre la misura di un metro mentre ci sono altri esemplari di pitone, cui è consentita la libera vendita, che possono arrivare a sei metri e mezzo”.

E’ il caso di una femmina di Moluro, il serpente indiano delle rocce, che mi è capitato di catturare a Rignano Flaminio e che stava per raggiungere un bambino che, ignaro del pericolo, stava pedalando sul suo triciclo. E’ evidente che in questo casi si tratta di situazioni di autentico allarme “.

Il Pitone Reale è, tra l’altro, uno dei rari rettili che sono anche commestibili anche se si tratta di esemplari appartenenti a un mercato che potrebbe presto subire pesanti restrizioni.

Su iniziativa della Lega Anti Vivisezione -spiega Andrea Lunerti- è stata approvata una legge che renderà obbligatoria la registrazione di qualsiasi esemplare animale di provenienza esotica e che ne vieterà la cessione e lo scambio. Questo significa che chi lo possiede non solo dovrà pagare una tassa ad hoc, ma non potrà più rivenderlo e sarà obbligato a prendersene cura sino a fine vita. Restrizioni -conclude l’esperto- che, purtroppo, potrebbero spingere molte persone a sbarazzarsi di questo tipo di specie animali“.