Apertura

Roma, americano sfugge ai rapinatori a nuoto: tuffo nel Tevere da sponda a sponda

Americano semina i rapinatori lanciandosi nel Tevere: caccia a tre banditi armati di coltello e spray urticante

Lanciarsi nel Tevere, attraversarlo da sponda a sponda, per seminare una banda di rapinatori. Succede anche questo nella Roma delle notti violente. Protagonista della proverbiale fuga un 24enne americano preso di mira da un gruppo di balordi.

Americano semina i rapinatori lanciandosi nel Tevere: caccia a tre banditi armati di coltello e spray urticante

I rapinatori gli hanno prima mostrato un coltello e poi spruzzato uno spray al peperoncino in faccia per tentare di renderlo inoffensivo e rubargli portafogli e lo smartphone di ultima generazione. Messo alle strette l’americano sceglie l’unica via di fuga: le acque del Tevere.

L’aggressione e la fuga

Il tentativo di rapina va in scena intorno alle 23 di lunedì 30 settembre. Sul Lungotevere dell’Anguillara l’americano viene avvicinato da tre giovani. Mostrano un coltello, gli spruzzano uno spray sul viso, puntano a soldi e a qualsiasi altra cosa di valore. Lui ha paura di finire ammazzato e allora si guarda attorno e si lancia nel fiume.

E’ un ottimo nuotatore e nonostante il buio, il freddo, l’acqua torbida, nuota a lungo fino a raggiungere l’Isola Tiberina.

Qualcuno dalla terraferma lo vede annaspare e chiama il 112. In soccorso arriva una squadra di agenti di polizia e dei vigili del fuoco.

Il giovane racconta tutto in una denuncia: “Ho temuto il peggio. E allora mi sono tuffato. Mi è sembrato l’unico scampo”. Poi descrive gli aggressori, ora ricercati.

Il precedente di Solomon

Gli agenti del commissariato Trastevere ora stanno vagliando le immagini delle telecamere di sicurezza puntate nella zona per potere individuare i responsabili della tentata rapina che poteva finire male.

Nel luglio del 2016 Beau Solomon, uno studente americano di 19 anni, morì dopo essere stato spinto nel Tevere durante una lite con il 41enne lungo l’argine all’altezza di ponte Mazzini.

L’americano era sceso sulla banchina per cercare il portafogli e il cellulare che gli era stato sottratto poco prima. Una spinta ed è morto annegato.