Processo per l’infanticidio di Rebibbia: per la psichiatra del carcere arriva l’assoluzione

L'ex psichiatra era accusata di omicidio colposo per la morte di due bambini uccisi dalla madre affetta da infermità mentale 

Nella foto il carcere di Rebibbia - fonte social free

Per Lorena Bianchi, l’ex psichiatra di Rebibbia accusata nel 2018 dell’omicidio colposo dei due bambini uccisi dalla madre Alice Sebesta, è arrivata l’assoluzione da parte del Tribunale di Roma.

La psichiatra era accusata di avere “omesso di sottoporre” a visita la donna, che è stata assolta per infermità mentale e mandata a trascorrere 15 anni presso un’adeguata struttura per le cure dei soggetti ritenuti pericolosi per la società.

L’ex psichiatra era accusata di omicidio colposo per la morte di due bambini uccisi dalla madre affetta da infermità mentale

I tragici fatti avvennero il 20 settembre di sei anni fa, quando nel nido del reparto femminile del carcere di Rebibbia, trovarono una morte terribile per mano della madre detenuta, i suoi due figli piccoli di 6 e 19 mesi.

Alice Sebesta, l’anno dopo venne assolta dall’accusa di omicidio volontario. Una decisone presa all’esito di un’evidenza di infermità mentale, tale da escluderne completamente la capacità di intendere e volere.

Mentre per l’ex psichiatra del reparto femminile di Rebibbia, Lorena Bianchi, il Giudice dell’Udienza Preliminare decise per il processo, con l’accusa di omicidio colposo, per non aver sottoposto a visita psichiatrica la detenuta e averle somministrato le cure farmacologiche, nonostante le ripetute richieste di intervento per comportamenti di scompenso psichico.

La Procura aveva chiesto per la psichiatra una condanna a due anni e nove mesi. In questo ore è invece arrivata l’assoluzione del Tribunale, a cui è seguita un’immediata dichiarazione dell’avvocato di parte Civile, Andrea Palmiero:

“Prendiamo atto della sentenza del tribunale, leggeremo le motivazioni nella speranza che la Procura faccia appello”.