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La storia di Ostia sbarca sul Campidoglio: storici e giornalisti a convegno, il programma

Dall’iniziativa dello scrittore Giovanni Mustazzolu il convegno per un viaggio affascinante nelle radici di un territorio ricco di storia e di aneddoti

La storia di Ostia a convegno nelle mille sfaccettature che saranno appannaggio di un parterre di esperti e di professionisti caratterizzati da un intimo legame con un territorio le cui radici affondano nella notte dei tempi, sino ad arrivare ai giorni nostri, tra mille contraddizioni.

Dall’iniziativa dello scrittore Giovanni Mustazzolu il convegno per un viaggio affascinante nelle radici di un territorio ricco di storia e di aneddoti

Questo il filo conduttore del convegno intitolato “Ostia porta di Romache si terrà il prossimo 4 ottobre alle 15.30 nella sala del Carroccio in piazza del Campidoglio.

L’incontro, in cui si alterneranno le relazioni di storici, scrittori e giornalisti nasce da un’iniziativa di Giovanni Mustazzolu, autore del libro “Ostia porta di Roma, ricerche sul territorio dall’antico Litorale di Tor Boacciana al Lungomare del Lido di Ostia”.

Una pubblicazione che si divide in due parti corredate da riferimenti bibliografici e archivistici, tra i quali spicca la notte del 17 settembre 1557 quando una piena di eccezionale portata inondò la foce del Tevere distruggendo tutto ciò che incontrava sul suo cammino e mietendo molte vite umane.

Per effetto di quell’evento meteomarino la linea di costa avanzò di un chilometro verso l’entroterra, e qui lo scrittore anche con disegni, mappe inedite provenienti dall’archivio degli Aldobrandini e copie di atti notarili racconta i cambiamenti giuridici, urbanistici e lavorativi che si susseguirono sino all’avvento del Regno d’Italia.

La prima parte del volume si ferma al 1910, quando l’ingegner Paolo Orlando, morto a 85 anni il 3 settembre del 1943, rivoluzionò la concezione urbanistica della cittadina tirrenica svolgendo anche un ruolo di primissimo piano nella bonifica della campagna romana.

Nella seconda parte Mustazzolu spinge la narrazione verso ricordi e aneddoti che si accrescono con i cambiamenti subiti da Ostia Ponente, chiusa tra il Tevere e Piazza Agrippa.

Una zona un tempo fatta di casette e strade sterrate che vissero l’arrivo dell’elettricità, dei servizi igienici e delle condutture idriche sino al 1968, quando l’amministrazione capitolina dispose l’abbattimento di quel nucleo abitativo quasi rurale per sostituirlo con i palazzoni dell’edilizia residenziale pubblica tipici del paesaggio contemporaneo di Ostia.

Temi che saranno ripresi e approfonditi dagli esperti chiamati a confrontarsi in un dibattito moderato dalla giornalista Silvia Tocci, a partire dall’intervento di Carlo Piola Caselli, discendente della famiglia dell’ingegner Orlando, e che si concentrerà sugli aspetti relativi alla costruzione della ferrovia Roma-Ostia.

Dall’odonomastica alle contraddizioni di una città che coltiva da sempre il desiderio di affrancarsi dal Campidoglio

La scrittrice nonché guida turistica Francesca Faiella, si concentrerà, invece sull’odonomastica della cittadina tirrenica analizzando i nomi delle sue strade dal punto di vista storico e linguistico oltre che del loro rapporto con il territorio.

Il direttore di canaledieci.it Giulio Mancini, forte di una lunga esperienza giornalistica sul litorale in tutti i risvolti legati ai fatti di cronaca ma anche alla politica e alle vicende amministrative di un territorio caratterizzato da molte contraddizioni, approfondirà, tra l’altro, quei profili connessi all’aspirazione del Lido di Roma di affrancarsi dai poteri centrali del Comune di Roma. Il suo intervento è dedicato al tema “Ostia e Roma matrigna, analisi storica di un rapporto difficile”.

Il programma prevede le relazioni del giornalista Rai Gianni Maritati sull’”Importanza culturale di Ostia”, del geologo Piero Bellotti su “Ostia storia di una spiaggia”, dello scrittore Marco Severa su “Ostia durante la Seconda guerra mondiale” anche quando dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 i nazisti, in ritirata dalla linea di costa prima di occupare la capitale, fecero saltare il pontile affacciato sul Tirreno.

Sarà, poi, la volta di Tiberio Bellotti che tratterà dell’”archeologia del Delta del Tevere”, del principe Flavio Chigi della Rovere sul rapporto “tra la famiglia Chigi e Ostia” e dell’architetto Flavio Coppola con una relazione sul tema “Ostia Nuova, da città industriale a città giardino”.