Il fondatore di Calciosociale, Massimo Vallati, finisce sotto scorta. Lui: "Non mollerò"
Dopo le minacce e l’incendio dell’auto è arrivata la scorta. Massimo Vallati, fondatore e anima del “Calciosociale” e del “Campo dei Miracoli” di Corviale ha rivelato di vivere ormai sotto scorta senza, però, alcuna intenzione di abbandonare i suoi progetti di legalità e di inclusione. Il suo nuovo motto: “Non mollerò“.
La decisione della Prefettura è arrivata dopo l’incendio della sua Yaris, data alle fiamme la notte tra il 13 e il 14 settembre.
“Sappiamo chi è stato, – la denuncia di allora di Vallati – sappiamo la sofferenza e il dolore che attanaglia i loro cuori, cresciuti in casa e fuori in ambienti tossici e degradati, vi perdoniamo ma pentitevi perché sappiamo che sapete fare azioni molto più dignitose e belle di queste.
Quanto allo stato cittadini non abbiate paura di denunciare e ribellarvi la partita la vinciamo noi”.
“Speriamo sia solo momento transitorio e che Vallati possa tonare a vita più tranquilla”, si è augurato il presidente del Municipio XI di Roma Capitale, Gianluca Lanzi.
”Noi siamo da sempre vicini al Calciosociale come amministrazione municipale e io personalmente conosco Massimo Vallati da oltre 15 anni, ho visto nascere il progetto e l’ho sempre sostenuto da cittadino e poi da uomo impegnato nelle istituzioni. Non smetteremo di essere al fianco del Calcio sociale, di essere al fianco di chi si impegna per la legalità a Corviale come in tutta Roma”.
“Negli ultimi 6 mesi, un anno, qui abbiamo assistito a una recrudescenza della violenza mai vista in questa zona, che ha avuto il suo apice con la morte di un uomo crivellato dai colpi alle 7 di sera“, il commento del consigliere municipale Adriano Sias.
“Nella struttura del Corviale, lo Stato ha fatto degli ampi passi indietro – ammette Sias – ma negli ultimi giorni mi sembra di assistere a una nuova risposta da parte di tutto il Paese, non solo per la scorta assegnata a Vallati cui va tutta la mia massima solidarietà, ma anche per i posti di blocco e i controlli che si stanno effettuando“.
Anche perché, conclude il consigliere, “quella del Corviale non è una periferia diversa ad esempio da una parte di Tor Bella Monaca: sicuramente è aumentata la dispersione scolastica, che porta i giovani ad essere attratti dai soldi facili della criminalità, ma anche l’isolamento degli anziani.
Anche l’occupazione delle case popolari è un fenomeno terribile: le persone non fanno in tempo a morire che le case vengono occupate immediatamente“.