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Nel paese dei saraceni la Sagra della Polenta: una edizione tutta da gustare

Domenica a tutta polenta, tra stand e saltimbanchi. Cosa mangiare e vedere in uno dei borghi meraviglia del Lazio (a pochi chilometri da Roma)

 Polenta al sugo con spuntature e salsicce. E anche nella variante coi broccoli. I tavoli apparecchiati nella piazzetta abbracciata dai vicoli e, tutt’intorno, a 360 gradi, dal verde dei Lucretili e dei Simbruini.

Domenica a tutta polenta, tra stand e saltimbanchi. Cosa mangiare e vedere in uno dei borghi meraviglia del Lazio (a pochi chilometri da Roma)

A Saracinesco domenica 29 settembre si festeggia la Sagra della Polenta, alla 32° edizione. Delizia antica verrà cotta nelle callare e servita calda da mezzogiorno alle cinque del pomeriggio. Un appuntamento vanto di questo piccolo borgo della Valle dell’Aniene, a 50 chilometri da Roma, che conta 170 abitanti e una vista a picco da quasi mille metri.

Saracinesco

Fondato dai saraceni, da cui prende il nome, è un paese tutto da esplorare. A piedi. Anche perché Saracinesco è un dedalo di vicoli e stradine dal sapore antico inpercorribile con le quattro ruote.

Nessun problema però per i tanti visitatori che lo affollano il giorno della polenta. Dai piedi del paese, località Macchiole, dalle ore 11 fino alla fine della festa, un bus navetta accompagnerà i visitatori.

Da qui si sale per stradine e scalette fino alla piazza dove tra stand ballate, saltimbanchi e stand con salumi formaggi e tartufi locali si potrà gustare la famosa polenta.

La cena in piazza, aspettando la polenta

La festa a dire il vero comincerà la sera prima, sabato 28 settembre. L’invito chiaro: “Aspettando la polentata… ceniamo in piazza”. Il menu strozzapreti all’amatriciana e panini con la porchetta. Stand aperti dalle ore 20.

Saracinesco al centro della catena dei Monti Ruffi, e spartiacque del parchi naturalistici dei Lucretili e dei Simbruini, è ideale per una gita fuori porta che concilia l’amore per i borghi e la voglia di natura. Dal paese parte il Sentiero Costa Sole, ideale per gli escursionisti che cercano itinerari (ora ricco di more e bacche) facili e pianeggianti, da fare anche con bambini al seguito.

Il Museo del Tempo

Un paese unico nel suo genere anche perché è un Museo del Tempo a cielo aperto, vanta 7 meridiane e orologi solari risalenti ad epoche diverse. Il più particolare l’orologio della Piazzetta Piaia, l’unico orologio su piano inclinato a gnomone sferico realizzato ad oggi in Italia.

Il nome Saracinesco deriva dall’origine del paese, l’invasione dei Saraceni che nell’876 misero a ferro e a fuoco questo angolo del Lazio e che poi, forse stanchi di guerreggiare, si rifugiarono sul monte restandoci.

Foto Canaledieci

A Saracinesco i saraceni vengono ricordati con una lapide ricoperta di edera e fiori.

La scritta: “La comunità di Saracinesco memore dei padri onora il ricordo delle genti arabe che in questa ardua terra combatterono, vissero, e soffrirono gettando il seme di una stirpe vigorosa e fiera che nella serbata memoria dell’origine sua tende oggi un simbolico filo ideale fra le opposte sponde dello stesso mare“.

Gli eremi di San Benedetto e la stanza che ospitava il Santo

Le attrazioni principali nei dintorni sono gli Eremi di San Benedetto. Scavati nella roccia si trovano nel comune di Vicovaro, in località San Cosimato, a pochi chilometri da Saracinesco. Si accede in percorso immerso nel suggestivo paesaggio della Valle del fiume Aniene, dove San Benedetto visse e secondo la tradizione, compì il suo primo miracolo, un episodio avvolto da mistero e misticismo.

Grotte, scalinate scavate nella roccia, cavità naturali in cui i monaci eremiti nel 500 d.C. si dedicavano alla preghiera, alla meditazione, al distacco dalle dimensioni terrene, e la bellezza degli affreschi rupestri a tema sacro, si uniscono al percorso all’interno dell’antico Acquedotto Claudio.

Qui tutti gli appuntamenti di Roma e sul litorale e le sagre del Lazio nel week end del 28 e 29 settembre.