Un uomo accusa un malore e viene tempestivamente soccorso da diverse persone sul lungomare di Levante
Il cliché di Ostia associata al degrado sociale e criminale che caratterizza parte della sua storia lascia almeno per una volta filtrare gli anelli di una vera e propria catena della solidarietà a beneficio di un uomo che, questa mattina di giovedì 26 settembre, ha accusato un malore cardiaco ed è caduto rovinosamente a terra sul marciapiedi prospiciente lo stabilimento Delfino sul Lungomare Duilio.
La paurosa scena è stata vista da un medico che si trovava a bordo di un’auto in transito e che si è immediatamente fermato per prestare soccorso al malcapitato, mentre un giovane extra comunitario si prodigava per gestire la viabilità nel tratto di strada di fronte al punto in cui l’uomo era caduto. Compito delicato e al tempo stesso prezioso in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, perché quando si è verificato il fatto il traffico era nell’ora di punta.
Intanto il camice bianco, dopo aver allertato il servizio telefonico di emergenza insieme ad altre persone che si erano offerte di prestare il loro aiuto, ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco sulla persona adagiata sull’asfalto che è stata trasferita poco dopo in ospedale dal personale del 118 giunto sul posto insieme a una pattuglia di agenti che hanno preso in mano la gestione della viabilità sino alla fine dell’emergenza.
“Si tratta di una storia semplice con un lieto fine, una storia che ci fa sperare con ottimismo per il futuro di Ostia”, osserva l’avvocato Guido Pascucci, molto noto sul litorale per il suo impegno nel sociale e per le sue competenze messe spesso gratuitamente a servizio del territorio.
Una speranza, la sua, condivisa in pratica da tutti gli abitanti della cittadina tirrenica sebbene il presidio delle forze di polizia svolga un ruolo decisivo per la sicurezza del territorio e per la lotta contro il degrado come accaduto il 24 settembre mattina, quando i poliziotti del X Distretto hanno rimosso su ordine del Questore tre tende da campeggio abusive che erano state piantate pochi giorni prima sulla spiaggia libera urbana Verde.
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