Roma, banda di donne tenta di sventare un arresto: due poliziotti feriti

Donne scendono in campo per impedire l'arresto di un pusher: due poliziotti finiscono al pronto soccorso

Roma, rubavano nelle auto in sosta: sorpresi, e seguiti, da agente fuori servizio
Un arresto della Polizia. Foto d'archivio

Urla, parolacce e spintoni. Uno squadra di sette donne ha fatto irruzione ieri nell’androne di un palazzo al Tiburtino III per impedire l’arresto di un pusher che aveva scelto una scala  per smerciare hashish e cocaina.

Donne scendono in campo per impedire l’arresto di un pusher: due poliziotti finiscono al pronto soccorso

Tra loro anche la fidanzata, la sorella e le amiche del sospettato che, alla vista degli agenti,  sono entrate nell’androne furiose.

Anche il pusher, sostenuto dalla banda intervenuta nel palazzo di via Tagliacozzo, ha cominciato e tirare calci e pugni tanto che due agenti della polizia di San Basilio sono rimasti feriti.

Guariranno chi in una settimana e chi in dieci giorni, come diagnosticato in pronto soccorso dove sono stati medicati.

Il nascondiglio

Tutto sarebbe iniziato da un controllo sul portone di una scala dello stabile, dove i poliziotti sospettavano lo smercio al dettaglio di sostanze stupefacenti. Piccole consegne, ma continue. Sospetto che si è rivelato presto fondato: durante l’appostamento, infatti, gli agenti hanno notato uno scambio di soldi e droga tra un giovane e un pusher, il trentenne poi finito in manette.

L’ulteriore conferma durante la perquisizione degli ascensori dove i poliziotti hanno scovato un nascondiglio e recuperato 5 grammi di cocaina e 75 di hashish, già spezzettate in dosi sostanziose.

La furia delle donne

La furia delle due ragazze si è scatenata quando gli agenti hanno ammanettato il trentenne. L’uomo, infatti, con la speranza di trovare una via di fuga nel caos, ha cominciato a urlare e a chiedere aiuto. In pochi secondi dal cortile e dalla scala si sono precipitate le sette donne.

La situazione è stata riportata alla calma solo dopo l’intervento di diverse volanti dirottate dalla sala operativa della Questura.

Le accuse

L’arresto è stato convalidato dal giudice monocratico della VII sezione penale, come richiesto dal pubblico ministero Mauro Masnaghetti.

Per il pusher, un ex sorvegliato speciale, sono stati poi disposti gli arresti domiciliari col braccialetto elettronico, nello stesso palazzo dove è stato arrestato. Dovrà rispondere a processo di detenzione di sostanze stupefacenti e violenza a pubblico ufficiale.

Le donne più facinorose sono state identificate e ora rischiano una denuncia.