Apertura

Sagra delle Pizzarelle a Cerreto, miracolo di acqua e farina

Le pizzarelle, un miracolo di acqua e farina tipico del piccolo borgo alle porte di Tivoli

Si chiamano pizzarelle, vengono cotte nelle callare, servite sulle scifette e celebrate a settembre, in una Sagra che fa da spartiacque tra l’estate e l’autunno. La 46° edizione si aprirà stasera, sabato 21 settembre e proseguirà fino alla notte di domani, domenica 22 settembre.

Le pizzarelle, un miracolo di acqua e farina tipico del piccolo borgo alle porte di Tivoli

A Cerreto Laziale, mille abitanti tra la Valle dell’Aniene e quella del Giovenzano, a pochi chilometri da Tivoli, ogni occasione è buona per mangiare le tipiche pizzarelle, ma è solo nei giorni della Sagra che il paese organizza una enorme festa con le callare di rame in vista e i tavoli apparecchiati in piazza.

Una festa a Cerreto

Gli stand saranno aperti dalle 19.30 di sabato e nella giornata di domenica anche a pranzo, a partire da mezzogiorno.

Il riconoscimento

Le Pizzarelle, dal 26 maggio dell’anno scorso, riconosciute, a pieno titolo, prodotto agroalimentare tradizionale del Lazio, sono una vanto del piccolo borgo.

Emblema della cucina povera, vengono impastate con farina bianca e farina di mais e condite da un sugo di pomodoro preparato con un pesto d’aglio, olio, peperoncino e, a piacimento, alici.

Cotte nelle callare e servite sulle scife, stoviglie tipiche dell’area dei Monti Simbruini, le pizzarelle sono ricoperte di un’abbondante spolverata di pecorino romano.

Le massaie, però, propongono anche le versioni con le “ciammaruche” (ossia le lumache) o col baccalà.

L’impasto

Si caratterizzano per la forma grossolana a spaghettone, colore giallo paglierino tagliato a una lunghezza di circa dieci centimetri. La delizia è data dall’impasto steso con il matterello in modo da ottenere una sfoglia non troppo sottile che poi viene arrotolata e lavorata a strisce.

La sagra viene celebrata dal 1978 a settembre, un appuntamento che saluta l’estate. Non a caso l’antico motto recita: “Doppu ‘e pizzarelle, se rappirricanu ‘e canestrelle”, ossia “Dopo le pizzarelle, si riappendono le canestre”.

Un significato chiaro a Cerreto: insieme alla sagra si chiude la stagione estiva. I contadini, terminata la trasferta nelle campagne, tornano a casa e ripongono gli strumenti di lavoro.

Nel week end tante nel Lazio un trionfo dei sapori dell’autunno tra uva, vino e porcini. Per conoscere le altre sagre clicca qui