Banda del buco in trasferta da Tivoli, i ladri traditi dai rumori

A tradire la banda di ladri i rumori provocati per abbattere una parete, l'arresto prima della fuga col bottino

La refurtiva della banda del buco in trasferta da tTvoli
La refurtiva della banda del buco

Il colpo era riuscito, ma si è rivelato troppo frettoloso. A tradire qualche giorno fa una banda del buco in trasferta da Tivoli a Palestrina i rumori provenienti da un palazzo. Colpi di martello, mazzette e frullini in orario notturno. Tanto è bastato per spingere più di qualcuno ad avvertire i carabinieri.

A tradire la banda di ladri i rumori provocati per abbattere una parete, l’arresto prima della fuga col bottino

Così, ancora prima della fuga, per i tre ladri della banda sono scattate le manette. Ad intervenire i carabinieri che hanno fermato un 44enne originario di Tivoli, un 27enne ed un 29enne originari del comune di Paternò e residenti sempre nella zona Tiburtina.

A seguito di diverse chiamate giunte al 112 da parte di alcuni residenti di zona che avevano udito forti rumori in piena notte, i carabinieri sono intervenuti in un negozio di preziosi e bigiotteria, sorprendendo all’interno due degli indagati ancora intenti a fare razzia della merce esposta.

Dopo averli bloccati a fatica – i due, infatti, sono stati successivamente anche denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale – i carabinieri hanno effettuato un’attenta ispezione all’esterno del negozio, individuando anche il terzo complice che era rimasto in strada, a fare il palo, a quanto pare, in maniera anche sbadata.

Il buco alla parete

Nel negozio è stato trovato un grosso buco a una parete e un borsone pieno di attrezzi, tra cui un trapano, due martelli da cantiere e svariati cacciaviti.

L’intera refurtiva, costituita da numerosi preziosi e 110 euro in contanti asportati dalla cassa del negozio, è stata completamente recuperata e restituita alla proprietaria.

I tre indagati sono stati successivamente sottoposti al rito direttissimo. Il magistrato ha disposto gli arresti domiciliari per i due ventenni originari di Paternò e la misura dell’obbligo di dimora per il 44enne di Tivoli.