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Un Parco del Mare. Bando comunale da un milione di euro per ripensare il Lido di Roma: ma è un progetto fattibile?

Risorse per Roma lancia "Parco del mare" un bando per l’affidamento di servizi di progettazione e costi per una faraonica riqualificazione del lungomare di Ostia

Si chiamerà “Parco del Mare” e se vedrà mai la luce sarà la trasposizione concreta di un progetto monumentale incentrato sull’idea di fondo di ripensare tutto il lungomare di Ostia.

Risorse per Roma lancia “Parco del mare” un bando per l’affidamento di servizi di progettazione e costi per una faraonica riqualificazione del lungomare di Ostia

Sarà molto più di un restyling. Risorse per Roma, società municipalizzata del Campidoglio ha, infatti varato un bando pubblico per un importo complessivo di 1.141.465,70 euro con l’obbiettivo di selezionare il pool di architetti e ingegneri che si faranno carico di restituire al litorale il suo antico splendore e di rinnovarlo da capo a piedi.

Una sorta di “mission impossible”, considerate le condizioni anche di incuria e trascuratezza in cui versa il litorale urbano dove le mareggiate di quest’inverno hanno seminato distruzione e calcinacci negli stabilimenti come il Kursaal che si trovano ormai a pezzi nella zona di Levante. Ma che si tratti molto più che di una vaga intenzione lo dimostra il termine già fissato per partecipare alla gara e che decadrà alle ore 12.00 del prossimo 23 settembre oltre all’imponente documentazione tecnica allegata al capitolato di gara (clicca su questo link per accedere alla pagina dedicata).

Espletate le procedure di selezione dei concorrenti Risorse per Roma affiderà alla società risultata vincitrice i servizi di progettazione e stima dei costi necessari alla realizzazione del Parco del Mare.

E saranno senz’altro stime faraoniche, considerato che tra le specifiche tecniche si indicano quelle più generali di ripensamento delle varie sezioni in cui dovrà essere suddiviso il progetto esecutivo di riqualificazione di tutto il lungomare ma anche quelle attinenti a un ripensamento della viabilità accompagnato anche dalla realizzazione di un piano parcheggi capace di trasferire in aree dedicate le auto che al momento si affastellano a ridosso degli arenili.

Tra le finalità della procedura a evidenza pubblica quella di porre le basi per il rilancio di Ostia nel ruolo di un asset strategico dell’intero territorio romano, puntando quindi sul mare di Roma come una grande risorsa naturale da “tutelare, valorizzare e rendere parte integrante del tessuto urbano della capitale, trasformandolo in una risorsa economica basata sullo sviluppo di un turismo sostenibile, che coniughi crescita economica e salvaguardia del delicato equilibrio ambientale”.

Il concetto potrebbe ricordare, in scala e con le dovute proporzioni, la creazione di una sorta di belvedere sul Tirreno di cui dovrà far parte anche la “rinaturalizzazione di un lungo tratto stradale del lungomare e la ricostituzione della duna marina”. Sebbene le attese sin qui deluse, al momento, siano quelle di ricostituire almeno una parte delle spiagge che, in assenza di barriere soffolte e di interventi di ripascimento, sono state divorate dalle onde.

Un dettaglio delle specifiche tecniche per la creazione di dune mediterranee sul lungomare di Ostia

Di sicuro la risistemazione delle aree verdi, delle aiuole e la manutenzione oltre che la cura delle piante come le palme abbandonate all’incuria e all’azione dei venti sono uno degli aspetti del progetto che avrebbero bisogno di essere affrontati in via prioritaria. E questo ancora prima di pensare a una diversa distribuzione della flora più adatta a riportare l’affaccio sul mare ai suoi più antichi splendori.  Si tratterebbe, infatti, di “riconquistare nuovi spazi aperti naturali di uso pubblico, totalmente pedonali e ciclabili e a diretto contatto con la spiaggia, dove sviluppare nuove attività e su cui spostare alcune strutture che oggi affollano l’arenile ed impediscono la visuale libera verso il mare”.

Un progetto che dovrà fare i conti anche con la sistemazione dei senza dimora sul Lungomare Paolo Toscanelli e altre criticità come la mancanza di posteggi

Le azioni previste -specifica il bando- sono finalizzate a trasformare la fascia costiera di Ostia in una sorta di grande parco lineare dedicato al turismo, allo sport, alla cultura e al tempo libero”. La trasformazione dovrà essere sostenuta “da una rete di mobilità sostenibile su tutta la fascia litoranea con conseguente spostamento a monte della circolazione veicolare e ricollocazione della sosta”.

Nel progetto dovranno dunque essere individuate aree di sosta capaci di liberare un litorale del tutto invaso dalle automobili. Complessivamente sono previste nuove aree per parcheggio a raso per un totale di circa 28.000 mq  e con una capacità di circa 1.000 posti auto. Ammesso che si tratti di un numero adeguato allo scopo diversivo che ci si propone di raggiungere.

Aree che Risorse per Roma indica con precisione. Vale a dire un archeggio alberato a raso piazza dei Canotti, altri due adi identica concezione in Via della Bussola e in Via Benino/via dei Sandolini, altrettanti nuovi parcheggi alberati a raso in Via de Angelis e in Via Leopoldo Ori/via Benino e, infine, un nuovo parcheggio alberato a raso in Via Ferdinando D’Aragona.

Un bando per l’assegnazione di servizi di progettazioni davvero ambizioso. Forse fin troppo visto che a Ostia è perfino difficile restituire anche il minimo decoro a quegli edifici come l’ex colonia marina sul Lungomare Paolo Toscanelli che sono da tempo ostaggio di senza dimora o, nel periodo estivo, anche più semplicemente le tende piantate da chi occupa abusivamente le spiagge libere urbane. E sono solo alcune delle tante distorsioni da correggere.