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Guidonia, sgombero del campo rom programmato

Sgombero al campo rom fissato, la decisione del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica

Lo sgombero pianificato, la data fissata. Gli abitanti del campo nomadi di Albuccione di Guidonia, colpito dal devastante incendio di agosto, dovranno lasciare tutti baracche e roulotte. Alcuni già si sono allontanati ma il Comune, che aveva annunciato lo sgombero come promessa in campagna elettorale, passa alla fase esecutiva.

Sgombero al campo rom fissato, la decisione del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica

Si procederà allo sgombero il 15 ottobre. La data è stata decisa in una riunione ad hoc del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica che si è svolta nella Prefettura di Roma in presenza del sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo, e dell’assessore ai Politiche Sociali, Cristina Rossi.

La riunione

Il sindaco ha evidenziato le iniziative avviate per il superamento del campo rom e spiegato lo stato di degrado e di rischio ambientale “esponenzialmente aumentato in seguito all’incendio del 12 agosto scorso”.

Sono state pure evidenziate le politiche messe in campo dai Servizi Sociali che, attraverso la sottoscrizione di “Patti di corresponsabilità individuali” e l’erogazione dei contributi e interventi previsti obbligatoriamente dalla legge italiana in caso di presenza di minori e fragilità, mirano al ripristino della piena legalità in quell’area.

I dati

Intanto hanno lasciato volontariamente l’insediamento 41 persone di cui 23 minori, me restano poco più di un centinaio.

Il Prefetto – riporta una nota del Comune di Guidonia – ha chiesto al sindaco di proseguire nello svolgimento di tutte queste attività, che riducono il numero degli occupanti, e ha stabilito che il prossimo 15 ottobre saranno allontanati coattivamente dalle Forze dell’Ordine tutti coloro che non avranno, a quella data, sottoscritto i “Patti di corresponsabilità individuale” del Comune e lasciato spontaneamente il campo.

Immediatamente dopo lo sgombero definitivo si provvederà alla bonifica dei terreni (appartenenti alla Asl) e alla loro recinzione per evitare eventuali futuri nuovi insediamenti abusivi.

Dopo il rogo l’accesso al campo era stato interdetto pur restando all’interno delle famiglie.

Le famiglie ospitate

Intanto il Comune ha sostenuto le spese di tre famiglie rom di residenti che – rimasti senza un tetto – hanno accolto l’ospitalità del Comune in un albergo per due settimane.

Altri gruppi avrebbero già un posto nei campi regolari di Roma e lì sono stati rinviati a trasferirsi.