Mentre le discoteche restano chiuse, notti da sballo impazzano sulle spiagge libere. Abbandonata sull'arenile anche una cucina da campo
Discoteche abusive nei tratti di spiaggia libera. Un falò, un vecchio stereo, altoparlanti e la nottata da sballo è servita. A Ostia mentre le discoteche restano chiuse ci pensano gli stranieri a movimentare le notti ballando in spiaggia fino all’alba.
Succede davanti piazza Gasparri, dove da un paio di mesi sono comparse delle tende, ma anche in quella di piazza Scipione l’Africano e di fronte alla Casa della Salute. Tende che nessuno rimuove, ubriachi che urlano fino a notte fonda, altoparlanti che diffondono musiche arabe.
Residenti sempre più sul piede di guerra. Il giorno dopo le notti da sballo sulla spiaggia un tappeto di bottiglie e cartacce. Poche quelle rimosse, troppe quelle lasciate inquinando il tratto di litorale.
Nella mattinata di oggi, primo settembre, sulla spiaggia di Ponente, lungomare Duca degli Abruzzi, operatori dell’Ama hanno dovuto recuperare oltre a diversi sacchi di rifiuti una grossa cucina da campo abbandonata sulla spiaggia dopo l’ennesima notte da sballo. La denuncia con foto è dell’attivista civico Mauro Delicato.
Diversa la situazione per le discoteche. Il Campidoglio, solo a stagione praticamente quasi finita, nonostante i tre mesi di tempo avuti a disposizione per valutare le domande pervenute dagli esercenti locali è riuscito ad autorizzare praticamente a Ferragosto l’apertura di due discoteche su tutto il Lido di Ostia, agli stabilimenti Elmi e al Venezia fino alle tre di notte.
Intanto il Kursaal resta tra le macerie e l’iconico trampolino ora va in vendita. Per decenni simbolo della Dolce Vita di Ostia col suo trampolino da dieci metri con la K visibile dalla Cristoforo Colombo. Progettato negli anni 50 dall’architetto Attilio Lapadula e realizzato dall’ingegner Pierluigi Nervi è ridotto a un cumulo di detriti.
Il gestore Emiliano Piccioni ha dovuto restituire la concessione al Comune (poi revocata) per debiti sui canoni e sta trattando la vendita dello storico trampolino della piscina. La prima offerta ricevuta 350mila euro.
Una vendita tutt’altro che facile. Il Campidoglio sta procedendo alla mappatura per capire quali sono le strutture degli stabilimenti patrimonio del Demanio e quali invece di proprietà dei privati. Del Kursaal quindi come di altri in situazione analoga.
Intanto la Regione Lazio ritiene che la situazione delle macerie causate dalle mareggiate invernali tra gli stabilimenti Kursaal, Ibiscus, Sporting beach di Ostia, richiede urgenti iniziative. I resti di quelle cabine non solo rappresentano un pericolo ma diventeranno anche un limite negli interventi anti-erosione programmati dall’amministrazione regionale.
Va evidenziato che lo stabilimento balneare Kursaal non è più in concessione a privati per effetto della revoca stabilita dal Campidoglio, che ne è responsabile dal mese di maggio scorso. Questo si traduce nell’obbligo da parte del Comune di Roma e del X Municipio di salvaguardare il proprio patrimonio e la responsabilità di mettere in sicurezza l’impianto. Oltre che sorvegliare le spiagge libere di notte lasciate all’incuria e ai rumori molesti.