Roma, giornalisti indagati per stupro: la pm chiede l’archiviazione

I legali dei giornalisti: "Sulla vicenda ricostruzioni volutamente false della stampa"

Sulle indagini per stupro avviate nei confronti dei giornalisti Nello Trocchia e Sara Giudice, è stata chiesta in queste ore dalla pm titolare del fascicolo, l’archiviazione del caso.

La coppia di professionisti, insieme nella vita, e che lavorano rispettivamente per “Domani” e “La7”, erano stati accusati del grave reato di violenza sessuale aggravata in concorso da una collega. La vicenda era stata riportata da “La Verità” e altri mezzi stampa scatenando la reazione dei legali dei giornalisti.

I legali dei giornalisti: “Sulla vicenda ricostruzioni volutamente false della stampa”

Sarà un’udienza programmata per il prossimo mese di dicembre 2024, ad accogliere o meno la richiesta di archiviazione delle indagini che hanno sconvolto il mondo della stampa della Capitale, e che riguardano i giornalisti Nello Trocchia e Sara Giudice, accusati di stupro di gruppo da una collega.

L’accusa di violenza sessuale

Dopo la presunta violenza sessuale della ragazza, era stato il quotidiano “La Verità” a riferire per primo cosa sarebbe avvenuto la sera del 29 gennaio scorso, quando la giovane, dopo aver trascorso la serata in un pub a Trastevere per festeggiare il compleanno della giornalista, si sarebbe ritrovata in stato confusionale con lei ed un altro soggetto, a bordo di un taxi.

La ragazza aveva dichiarato di aver già bevuto una birra e due gin tonic, nel locale, quando qualcuno, “un soggetto non meglio identificato”, le avrebbe passato un bicchiere con all’interno un distillato.

Da quel momento, spiegò che le si era offuscata la memoria, e una volta nel taxi, sarebbe stata baciata e palpeggiata ripetutamente dai due, che le proposero di passare la notte insieme quando lei era ancora incapace di reagire, sotto l’effetto di una presunta droga.

Solo sotto l’appartamento della coppia, secondo quanto riportato dal quotidiano e successivamente da altri media, sarebbe riuscita a sfuggirgli, mentre il giorno seguente, quando i ricordi della serata erano divenuti più chiari nella mente, avrebbe deciso di capire cosa le era veramente accaduto, portando ad analizzare l’urina con risposta positiva al Ghb, e cioè la droga dello stupro. Un’ipotesi smentita dall’esame disposto poi dalla Procura che diede invece esito negativo.

Sempre sul quotidiano poi, fu riportato che a conclusione delle attività d’indagine la pm avrebbe ammesso che “la vittima non era in grado di determinarsi” e che gli indagati sarebbero “incorsi in errore in relazione al suo consenso alle condotte oggetto di denuncia”.

I legali della coppia di giornalisti: “La procura non eserciterà l’azione penale”

In merito all’articolo del quotidiano “La Verità” sugli indagati accusati di stupro, poi ripreso da altri mezzi stampa, sono intervenute in queste ore le legali della coppia, gli avvocati Grazia Volo e Virginia Ripa di Meana:

Sulla vicenda privata che riguarda Sara Giudice e Nello Trocchia e una terza parte denunciante, la procura della Repubblica di Roma, dopo approfondite indagini durate diversi mesi, ha deciso di non esercitare l’azione penale e ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Trocchia e Giudice – spiegano le legali, aggiungendo – La ricostruzione odiosa e falsa dei fatti de “La Verità” e altri media, contrasta con le risultanze investigative. Gli articoli contengono informazioni volutamente false, e per questo tuteleremo la reputazione dei nostri assistiti sia nei confronti della stampa che della denunciante, nei confronti della quale si profila il reato di calunnia” – concludono.