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In fuga a piedi dai Carabinieri evaso finisce sotto un’auto nel quartiere di Tor Bella Monaca

Fuga disperata tra le strade del quartiere rischia di concludersi in tragedia

Il tentativo di fuga dai carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca ha rischiato di trasformarsi in tragedia per un 34enne sottoposto agli arresti domiciliari. L’uomo, residente a Roma e conosciuto alle forze dell’ordine ha rischiato grosso quando, nel tentativo di seminare gli inseguitori, è finito sotto un’auto che transitava nel malfamato quartiere periferico della capitale.

Fuga disperata tra le strade del quartiere rischia di concludersi in tragedia

E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 agosto quando il giovane è stato notato da una pattuglia dei militari dell’Arma mentre alla guida della sua auto percorreva via Scozza. Immediato l’intervento della pattuglia che, essendo a conoscenza del suo status di detenuto a domicilio per reati di droga gli hanno intimato l’alt allo scopo di procedere alla sua formale identificazione.

Il 34enne, invece di fermarsi ha spinto sull’acceleratore scatenando un inseguimento nel reticolo di strade sormontate da palazzi di edilizia residenziale pubblica fino a quando all’altezza di alcuni grandi parcheggi coperti in via Quaglia, ha cercato di far perdere le proprie tracce effettuando una serie di manovre per poi abbandonare l’autovettura e proseguire a piedi il suo tentativo di fuga.

Giunto in via Agostino Ratti il fuggitivo ha cercato di nascondersi tra le attrazioni di un luna park adiacente alla strada ma senza riuscire a ingannare i carabinieri che stavano ormai per acciuffarlo quando il pregiudicato è stato investito da un’auto che sopraggiungeva in quel momento ed è rovinato a terra riportando ferite per fortuna non gravi.

L’evaso è stato, infatti, trasferito per controlli precauzionali dal personale medico del 118 presso il policlinico Casilino dove è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni. Condotto in caserma è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ed evasione e poi di nuovo condotto presso la propria abitazione dove è stato nuovamente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.