Equipaggio norvegese approda sul Lido di Roma con la copia di un’imbarcazione usata dai vichinghi
Identica all’originale risalente al 998 dopo Cristo ma ritrovata sui fondali del mar di Norvegia nel 1893 grazie a una missione guidata dall’archeologo Arne Emil Christensen. Una copia perfetta di Saga Farman, nave dei vichinghi custodita nel museo Slottsfjellmuseet di Tønsberg in Norvegia è approdata oggi, martedì 27 agosto sulle banchine del porto turistico di Ostia da dove salperà domani sera dopo le ore 20.00.
Come all’epoca dei vichinghi, quando il motore a vapore non era neppure nella fantasia dei contemporanei Saga Farman si muove a vela ma per superare correnti o venti sfavorevoli può contare anche sull’ausilio di quattro motori elettrici realizzati dall’azienda norvegese SaeDrive.
Non si tratta di una pittoresca riproduzione nautica per persone in cerca di viaggi d’avventura, ma di una vera e propria missione culturale sponsorizzata dalla fondazione Oseberg specializzata nella valorizzazione dell’eredità storica vichinga. L’ente ha deciso di realizzare una copia identica al progetto originale, dotato di uno scafo di poco superiore ai 16 metri di lunghezza, e di varare una replica delSaga Farman così come è già stato fatto per altri reperti dello stesso tipo.
Farman si è così aggiunto a una sorta di miniflotta d’antan di cui fanno già parte le navi Osebergg e Gokstad anch’esse risalenti alla stessa era.
I viaggi del Saga sono finanziati mediante campagne di crowdfunding le cui donazioni, viene specificato sul sito ufficiale dell’imbarcazione, sono utilizzate esclusivamente per consentire alla barca di viaggiare il lungo e in largo per l’Europa e al suo equipaggio di alimentarsi.
Saga Farman si sposta sulle stesse rotte a suo tempo seguite dall’equipaggio vichingo attraverso mari ma anche fiumi e canali navigabili già a quell’epoca.
Lo scopo del progetto è dare risalto e notorietà a memorie altrimenti destinate a essere confinate nel dimenticatoio, celebrando le gesta di un popolo che ha scritto pagine di storia della cultura scandinava e che, più di 1000 anni fa potrebbe essere arrivato, con le proprie navi, fino al continente nord americano, ben prima della sua definitiva scoperta da parte delle tre caravelle di Cristoforo Colombo.
Ma i vichinghi perlustrarono anche la parte sud orientale del Mar Mediterraneo arrivando a Costantinopoli che fu da loro ribattezzata con il nome di Mklagard.
Saga Farman affondò, intorno all’anno Mille, a causa di una tempesta nei pressi della località di Larvik in Norvegia con il suo carico di bestiame, quasi certamente pecore, e di pietra grezza proveniente dalle montagne norvegesi del Telemark da utilizzare nei lavori edili.
Ma c’è da giurare che anche Ostia potrebbe essere stata una delle tante tappe iscritte nel libro di bordo dei suoi indomiti nocchieri.