Serve sangue per i quattro operatori rimasti gravemente feriti nel rogo di Torre Spaccata. Come prenotare
Serve sangue per i quattro operatori rimasti gravemente ustionati ieri pomeriggio nel rogo del Pratone di Torre Spaccata. A lanciare l’appello il direttore del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale Giuseppe Napolitano.
“L’appello che rivolgo ai cittadini è quello di donare il sangue all’ospedale Sant’Eugenio per i quattro soccorritori rimasti gravemente feriti, ieri pomeriggio, durante le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato al Pratone di Torre Spaccata”, ha detto Napolitano.
“La donazione è il motore delle attività sanitarie e, notoriamente, i mesi estivi sono quelli più delicati. Un piccolo gesto può risultare determinante per aiutare queste persone. A loro, e alle loro famiglie, va tutto il nostro affetto e la massima vicinanza”.
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Le condizioni dei quattro operatori restano gravi, in particolare quelle del vigile del fuoco che ha riportato ustioni sul 54 per cento del corpo.
Meno gravi ma comunque delicate le condizioni degli altri tre pazienti: la volontaria 38enne della Protezione civile ha ustioni sul 19 per cento del corpo, un altro sul 31 e il meno grave sul 9 per cento.
Tre su quattro – hanno fatto sapere dal Sant’Eugenio – saranno operati la prossima settimana: dopo la rimozione della parte necrotica, sarà effettuata la copertura con innesti da donatori del banco della pelle di Cesena.
Intanto non si conoscono ancora le origini del rogo, anche se l’ipotesi più probabile sembra essere quella del dolo. In procura, a Roma, è attesa la prima relazione sull’incendio. Una volta arrivata l’informativa sul tavolo dei pm di piazzale Clodio si procederà all’apertura di un fascicolo.
I vigili del fuoco, intanto, “stanno ancora lavorando sulle cause dell’incendio” ha fatto sapere il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca a margine della visita all’ospedale Sant’Eugenio ai quattro feriti. “Stanno ancora lavorando – ha detto Rocca- e non posso sbilanciarmi su un argomento che non è di mia competenza’’.