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Enorme serpente in libertà alla Camilluccia: braccato era finito in un cortile

Nella squadra delle ricerche anche Andrea Lunerti. L'esperto: "Braccato e appesantito dall’ultimo grosso pasto il serpente si era nascosto"

Da giorni una sequela di segnalazioni allarmate dei residenti della Camilluccia, per la presenza nella zona di un enorme serpente in libertà, aveva fatto scattare le ricerche del personale specializzato a cui si era unito anche dell’etologo l’SOS Lunerti.

Il serpente braccato era finito nel cortile di un comprensorio, dove si era rifugiato dopo aver concluso un ennesimo pasto. Qui nel panico generale è stato catturato nelle ultime ore, prima che riuscisse a nascondersi all’interno di una cabina idrica.

Nella squadra delle ricerche anche Andrea Lunerti. L’esperto: “Braccato e appesantito dall’ultimo grosso pasto il serpente si era nascosto”

Aveva seminato il panico tra i residenti della Camilluccia, la nota zona residenziale del quartiere Vittoria a ridosso di Monte Mario, un enorme serpente avvistato più volte dai cittadini increduli sulle dimensioni del rettile che se ne andava a zonzo per le strade di Roma nord.

E’ stata l’ultima segnalazione arrivata nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 19 agosto, a far scattare le nuove ricerche per la cattura del rettile, che sentendosi in pericolo aveva cercato rifugio all’interno del cortile di un comprensorio per poi finire in un’abitazione.

Nella squadra della ricerche indirizzata su via della Camilluccia, insieme al personale della Polizia locale di Roma Capitale c’era anche l’etologo Andrea Lunerti, che alle 19,00 circa è riuscito ad individuare il rettile e catturarlo, prima che trasformasse qualche anfratto della proprietà in una tana inespugnabile.

Bloccato l’esemplare nel suo vagare per il quartiere, è stato lo stesso Lunerti a spiegare di quale specie fosse:

“Fortunatamente – spiega – non si trattava né di un pitone, né di un pericoloso boa ma di una grossa femmina di biscia dal collare (Natrix natrix), un serpente autoctono e non velenoso” – ha rassicurato l’etologo.

L’animale presto sarà liberato presso un corso d’acqua il più possibile distante dal centro urbano. Non è da escludere che il rettile sia l’ennesimo animale sfuggito al devastante fuoco che ha devastato Monte Mario, e che ha generato il disastro ambientale e il disorientamento di moltissimi animali ora in cerca di cibo.