Pioggia e temporali a sprazzi sull’hinterland romano. Per l’area tiburtina seconda giornata con acquazzone. Stavolta con una sorpresa. Nel pomeriggio su Guidonia si è addensato un Cumulonembo, ben avvistato da Montecelio (e fotografato da Cheyenne Montalbano), che ha portato sull’area acqua in abbondanza.
Il Cumulonembo fotografato da Guidonia, poi pioggia in abbondanza in tutta l’area tiburtina
Un altro spettacolo dal cielo tra Passoscuro e Focene illuminate da un’altra enorme nuvola spugnosa che ha abbracciato la spiaggia lanciando vortici in mare.
Il nome di queste nubi così spettacolari è quasi impronunciabile: si chiamano cumulonembi.
Sono nuvole a sviluppo verticale, si formano in condizioni di instabilità atmosferica e possono toccare i dodici chilometri di altezza.
Il cumulonembo è considerata la più spettacolare e imponente tra le nuvole. E può portare fulmini, rovesci e temporali.
È per questo che nelle serate primaverili e ancor più estive si possono vedere cumulonembi molto lontani, anche a decine di chilometri di distanza. E la loro parte più alta, quando a terra il sole è già tramontato, viene ancora illuminata a lungo dai raggi solari.
La loro forma – spiega ilmeteo.net – è davvero caratteristica. A volte appare come una torre, altre come un pennacchio vulcanico o un fungo.
Quando si osservano da lontano, sono inconfondibili, e avvisano della possibilità di un temporale. Dipenderà poi dalla direzione che prenderanno.
Mentre verso l’alto la loro forma assume quella di un fungo, o di una torre, la base è generalmente piatta e molto scura. Questo è dovuto all’alta densità della nube, formata da goccioline d’acqua che impediscono ai raggi solari di penetrare.
Nel pomeriggio ha portato un acquazzone, aria fresca e uno spettacolo naturale che in forme diverse ha interessato anche il litorale.
L’ultimo temporale
Ieri il forte temporale che si è abbattuto su Tivoli ha causato allagamenti in più quartieri e il crollo di alcuni alberi sulle strade in località Crocetta e Campolimpido. Le squadre di protezione civile sono dovute intervenire per liberare le strade e per far defluire i fossi.