Nel Carcere di Casal del Marmo nuove tensioni tra reclusi e poliziotti penitenziari, dure proteste anche a Regina Coeli
Un’aggressione che ha provocato ferite a colpi di lametta, per fortuna non gravi, all’addome di un agente penitenziario ha segnato una recrudescenza delle tensioni in atto all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo a Roma.
I disordini scatenati da alcuni detenuti nella giornata di ieri, sabato 17 agosto sono stati caratterizzati anche da altre intemperanze tra i quali il lancio di oggetti nei confronti dei secondini e di frutta all’indirizzo della dottoressa e dell’infermiera di turno incaricate della somministrazione dei farmaci previsti dal piano terapeutico di alcuni degli ospiti della struttura penitenziaria.
Se ciò non bastasse alcuni detenuti arabi hanno scatenato una rissa che è stata sedata in tarda serata. Episodi che vanno ad aggiungersi alla clamorosa fuga di cui si sono resi protagonisti il 21 luglio scorso tre giovanissimi detenuti, un 15enne e due 17enni tutti di nazionalità tunisina che avevano scavalcato il muro di cinta e si erano dileguati per alcune ore prima di essere rintracciati e riportati in carcere (leggi qui).
Sul problema della sicurezza della struttura e sulle carenze che caratterizzano la pianta organica del personale in servizio è tornato a esprimersi con una uova denuncia il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), Maurizio Somma. “C’è grande fermento e malumore tra il personale di Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere minorile di Casal del Marmo. Gli Agenti sono logorati dal continuo ed incessante verificarsi di gravi atti di violenza e tensione che si verificano pressoché quotidianamente. Siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono di fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti”, ha concluso Somma.
Intemperanze che hanno avuto niente a che fare con la presunta rivolta che avrebbe avuto luogo ieri sera, sabato 17 agosto, all’interno del carcere di Regina Coeli dove alcuni reclusi arabi del Terzo reparto sono tornati a dare in escandescenze aprendo i getti degli idranti. Il Sappe, smorza i toni sull’accaduto, ma torna a rimarcare le condizioni ormai esplosive di un penitenziario che ospita 1.100 detenuti rispetto ai 600 posti letto previsti. Una situazione che neppure i 300 ventilatori da tavolo donati nei giorni scorsi dal Comune di Roma Capitale e che sono stati distribuiti in ognuna delle 300 celle del carcere, sono riusciti a mitigare (leggi qui).
Se vuoi approfondire questi argomenti clicca sulle parole chiave colorate in arancione all’interno di questo articolo e accedi alle banche dati di canaledieci.it.